Una Chiesa con più coraggio centrata sulla prossimità

Dal «Doposcuola I care» al piano «ACLI rete lavoro», passando per tirocini di inserimento sociale per persone con fragilità. Sono i tre progetti coltivati dall’ACLI di Ciserano per venire incontro alle famiglie in difficoltà del territorio: un lavoro di vicinanza che dovrà essere sempre più promosso e valorizzato

«In un mare di povertà, non solo economica ma anche culturale, navighiamo quotidianamente tra i problemi delle persone che ci circondano. Dobbiamo sporgersi dalla barca, tendere le nostre braccia e accogliere i nostri naufraghi, che stanno sprofondando in un vero e proprio abisso: dobbiamo farci carico delle loro difficoltà». Il presidente dell’ACLI di Ciserano Francesco Moro una metafora a dir poco d’impatto per descrivere il contesto in cui l’associazione opera sul territorio, molte volte in collaborazione con altre realtà associative della Bergamasca, con l’amministrazione comunale, con la Caritas, con la locale Parrocchia e con la Conferenza San Vincenzo De Paolo.

« Dobbiamo lavorare sul concetto di prossimità, conoscere la nostra realtà e scendere letteralmente in strada, cercando di leggere il futuro che attende i più fragili – spiega il presidente – Come ACLI abbiamo messo in pista una serie di progetti che vanno proprio in questa direzione, a partire da un “Doposcuola I care” per studenti in difficoltà con ore individuali per venire incontro alle singole difficoltà e che coinvolge bambini e studenti universitari nel ruolo di insegnanti». Il progetto è nato a cent’anni dalla nascita di Don Lorenzo Milani e interessa ad oggi cinque minori di varie età e provenienti da diversi Paesi del mondo.

Per quanto riguarda il sostegno a trovare un impiego e un’occupazione lavorativa, è attivo il piano «ACLI rete lavoro», con sportelli che operano su tutto il territorio provinciale, fornendo un supporto sotto il profilo umano, informativo e di accompagnamento nella ricerca. «L’accesso agli sportelli – prosegue Moro – è libero e gratuito e permette di ottenere un aiuto nella compilazione del curriculum e nel trovare domande di lavoro adatte alle proprie conoscenze. In più come ACLI promuoviamo una serie di tirocini di inserimento sociale (TIS) dedicati a disoccupati “cronici” e a persone con varie problematicità o che lottano contro le dipendenze. Finanziamo un percorso di sei mesi in collaborazione con altre realtà: l’ultimo è stato attivato in collaborazione con la Parrocchia di Ciserano».

E proprio la Chiesa in questa “operazione” di prossimità ha da sempre un ruolo fondamentale. «La pandemia – sottolinea ancora il presidente – ha tolto il contatto tra le persone. Non potevamo andare a messa, ma secondo me è stata comunque un’occasione di grande riflessione. A mio avviso, proprio per questo periodo di difficoltà che abbiamo vissuto, la Chiesa dovrà essere sempre più coraggiosa: dovrà uscire sempre più dai contesti parrocchiali ed entrare in contatto con tutte le componenti che rendono unico un territorio. Come la Chiesa, anche tutti noi possiamo fare la nostra parte, donando più tempo alla comunità e al prossimo, fermandoci a riflettere sulle vere ricchezze della vita».

Proprio a questo tema, l’ACLI di Ciserano dedicherà mercoledì 29 novembre, alle 20.45, un incontro aperto alla cittadinanza dal titolo «La virtù del coraggio», con una preziosa testimonianza di Don Cristiano Re.

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