Due sorelle a far la maglia
A Bergamo nasce «Lorettas»

Hanno poco meno di un anno di differenza e a incontrarle insieme mettono allegria. Loretta e Daniela Mazzucchetti, rispettivamente 37 e 38 anni, sono sorelle e hanno deciso di correre una strada parallela alla loro vita quotidiana.Giocando con lane e cotoni, inventandosi magliaie.

Hanno poco meno di un anno di differenza e a incontrarle insieme mettono allegria. Originarie di Chiuduno, vivono entrambe a Bergamo: una bionda, l’altra mora, una liscia e l’altra riccia, un mix di fantasie che le abbracciano e due immancabili sciarpe colorate al collo. Loretta e Daniela Mazzucchetti, rispettivamente 37 e 38 anni, sono sorelle e hanno deciso di correre una strada parallela alla loro vita quotidiana. Di camminare su un filo a zig zag, giocando con lane e cotoni, inventandosi magliaie. Un po’ per gioco, un po’ per passione. Parlare di business è troppo presto, il marchio (con sfondo a pois) «Lorettas» è ancora da registrare, ma quelle sciarpe e quei guanti senza dita, che nascono dalla macchina semiautomatica che Daniela si tiene in casa, hanno molto da raccontare.

Fantasie anni Settanta, accostamenti audaci, un lavoro hand made carico di precisione e di creatività, per abbinare fili colorati e inventare nuove fantasie in una vita che le vede impegnate su due fronti diversi ma sempre estrosi. Da una parte c’è Loretta, che fa l’insegnante d’inglese e la traduttrice: «Lavoro principalmente a casa e mi occupo dei sottotitoli di molte trasmissioni straniere – spiega - . Per esempio ora mi sto occupando di una serie tv Mediaset dove si rincontrano parenti lontani». Una sorta di carrambata all’inglese: «Sono nel mio appartamento a Bergamo, con tanto di cuffie e fazzoletto a fianco: come fossi la più classica delle telespettatrici, finisco per commuovermi anche io». Sorride Loretta e scherza sul suo nome da cui è nata l’etichetta delle creazioni pensate con la sorella: «Ricorda quei saloni di bellezza anni Cinquanta nei quartieri afroamericani». Un nome dal gusto vintage da abbinare a modelli dalle fantasie retrò e dai colori pop: «Abbiamo acquistato la macchina semiautomatica per fare la maglia da una donna della Valle Seriana, una magliaia esperta: all’interno le schede originali dei pattern anni Settanta» spiega Daniela, la prima a cimentarsi: «Dopo aver visto nostra madre sferruzzare e cucirci vestiti per tutta la nostra infanzia, mi sono messa a studiare da magliaia: ho preso lezioni da una signora di Albino e ho iniziato a provarci da sola, insegnando poco dopo a Loretta».

L’idea di una collezione di accessori è il passo successivo. «Anche io lo faccio come “secondo lavoro”, praticamente un gioco, un modo per sviluppare una rete di conoscenze nel mondo dell’hand made che ci affascina e sta prendendo piede anche in Italia» spiega la bergamasca. Nella vita Daniela fa la photoeditor per il settimanale «Gioia», avanti e indietro da Milano. E se i primi esperimenti risalgono a due anni fa, da questo autunno/inverno ecco la prima collezione ufficiale con una linea di sciarpe e guanti senza dita: «Una sorta di mini-manicotti perché nell’era del touch screen le dita devono essere libere» continua Loretta. Da ottobre la linea è su etsy.com (su Facebook la si trova come «Lorettas Scarves») e domenica sarà al Band Loch al Centro Edonè di Bergamo. «Poi gireremo tutta l’Italia tra mercatini dell’autoproduzioni e fiere artigianali» continuano le sorelle che si danno manforte l’una con l’altra: «Battibecchiamo? Sempre, e alla fine entrambe facciamo un po’ come ci pare, tra pied de poule e spigati, abbinando colori accesi su una base grigia che non ci stanca mai».

Prossima frontiera cappelli e maglioni, mentre iniziano i primi ordini su misura e nuovi esperimenti per la primavera, con cotoni e sete. «Tra le centinaia di aghi di questo aggeggio anni Settanta che è la nostra macchina per fare la maglia ci proviamo a inventarci una seconda strada da percorrere». Nessun bivio, si cammina su sentieri paralleli. Per un’esperienza di colori e fantasie, dove la macchina tesse e le dita veloci delle due trentenni rifiniscono. «E quando si è sorelle – commentano loro - ci sta bene anche qualche zig zag».

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