Sonrisa sbarca a New York
E finisce in un’isola delle Maldive

Sonrisa sbarca a New York e si specializza sul Giappone, con tanto di etichetta nuova. La famiglia Valoti cresce col suo marchio di punta, realizzato completamente ad Alzano con tessuti italiani.

«Andiamo al Pitti, a Firenze dal 16 al 19 giugno, con collezioni che spingono sulla ricerca e su nuovi finissaggi dei tessuti – spiega Monica Valoti, responsabile dell’ufficio stile per Sonrisa -. L’attenzione è sui dettagli: l’utilizzo di bottoni in corno e corozo sulle camicie con effetti denim e l’uso appunto del jeans a tutto campo: stampato, laserato, jacquard, lavato poi con pietre ed enzimi, ottenendo effetti di colore molto particolari». E poi stampe: «È cambiata la filosofia stilistica: la camicia basica, bianca, è stata sostituita con le stampe, che si indossano sotto le giacche de-strutturate. Stampe piccole, su basi popeline o lino, ma anche stampe importanti come le Liberty, originali inglesi».

In linea anche con una clientela che si cerca più internazionale: «Il nostro mercato è ancora al 70% italiano, ma stiamo puntando sull’Europa con attenzione sulla Scandinavia e la Spagna. A Copenaghen abbiamo aperto uno showroom e un secondo è a Barcellona». Primi esperimenti che si abbinano anche alla volata americana: «Da gennaio siamo a New York, in uno showroom che lavora con il mercato americano e canadese e abbiamo già portato a casa i primi risultati – continua Monica Valoti -. Abbiamo un nostro agente specializzato e già sugli Usa sono una cinquantina i clienti con cui stiamo lavorando. Modelli dedicati, tessuti ricercati e che rispondono al gusto americano, che punta soprattutto su sete e finissaggi effetto vintage. Anche i colli e la vestibilità sono differenti dall’Europa. Stiamo lavorando anche sul su misura, con boutique di alto livello a New York e una produzione mirata: abbiamo già realizzato 12 mila camicie per questo mercato, un numero comunque esiguo considerando il potenziale e l’obiettivo di crescita che ci siamo ora prefissati».

Anche perché lo sguardo di Sonrisa è volto anche verso Est, in Giappone: «Clientela molto selezionata, modelli di ricerca e su misura. Anche qui si tratta di una collezione mirata e diversificata dal prodotto europeo». Tanto che la famiglia Valoti un pensiero se l’è fatto: «Facendo un lavoro così dettagliato e differenziato, abbiamo creato anche una etichetta con il nostro cognome: l’abbiamo testata sugli Stati Uniti e la svilupperemo come prossimo progetto – commenta Paolo Valoti, fondatore del gruppo V&V che, oltre a Sonrisa, si occupa di una serie di brand tra cui JwRaily, marchio total look acquisito nel 2011 e presente a Pitti -. Siamo soddisfatti: Sonrisa continua a crescere e l’apertura sull’America è una grande opportunità». Questo con 65 dipendenti ad Alzano che lavorano esclusivamente per Sonrisa e un fatturato che nel 2014 si è attestato sui 9 milioni di euro, rispetto ai 25 milioni di tutto il gruppo: «I primi 6 mesi del 2015 sono in crescita del 25% rispetto lo scorso anno» commenta Monica Valoti. Con una curiosità: «Siamo stati contattati da un resort delle Maldive che ha posizionato le nostre camicie Sonrisa nella sua boutique di lusso». E così tra le palme del Nika Island Resort anche tante fantasie floreali e un ritorno dei rigati, allegri e molto vacanzieri.

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