Woolrich made in Martinengo
I mitici scacchi e un’edizione limitata

Il «gancio» è stato Jeff Griffin, stilista inglese che da anni produce la sua etichetta a La Rocca di Martinengo, azienda specializzata nello sportswear di alto livello e che per quattro stagioni è stata anche licenziataria del brand dell’eclettico designer britannico: Woolrich, marchio internazionale e storico nel mondo dell’outdoor, ha avviato una collaborazione con Griffin che viene prodotta proprio a Bergamo.

La realtà americana, nota per la qualità dei suoi caldissimi capispalla e suoi iconici Buffalo check (gli scacchi rossi e neri che identificano la lana dei capi Woolrich), ha infatti presentato lo scorso febbraio al Pitti Uomo per la collezione Autunno/Inverno 2018, una capsule ideata proprio da Griffin che ha rieditato due giacche storici: l’Atlantic Parka e l’Atlantic Smock.

Una vera e propria limited edition di 1830 pezzi numerati, omaggio all’anno di fondazione dell’azienda: «Si tratta di una collezione molto elaborata e ricercata: i due capi sono completamente reversibili, con la spalla più bassa, hanno l’interno in un arancione ad alta visibilità, fedele alle origini outdoor del brand, che sin dall’inizio produceva capispalla in questa variante di colore» spiega il titolare de La Rocca Flavio Forlani, azienda che ha chiuso il suo fatturato 2017 a 3 milioni e mezzo.

Sul cappuccio e sulle tasche i capi sono ricoperti dal Woolrich Buffalo check, rimando ai primi tessuti prodotti dal brand in uno dei più antichi lanifici negli Usa ancora in attività. «Un omaggio alla tradizione, ma anche alla funzionalità: i capi sono traspiranti, a prova di vento e di acqua, hanno una modellistica moderna e molto tecnica, ma anche funzionale. Le giacche hanno otto tasche ed è stata inserita una membrana che rende il capo traspirante e impermeabile, usando come tela interna il nylon ripstop, la classica costruzione del tessuto dei paracaduti».

Molto importante è l’aspetto tecnico nella produzione di Woolrich - ora di proprietà dell’azienda bolognese WP-Lavori in corso -, sempre alla ricerca del perfetto equilibrio tra tecnicismi adatti ad affrontare qualunque intemperia e l’attitudine, più stilistica, ad un gusto metropolitano: un percorso che per l’autunno 2018/19 si spiega bene con la collaborazione «Griffin x Woolrich @ Loveland Farm», nome che rimanda all’incredibile location che lo stilista britannico ha creato nel Devon.

«Proprio grazie a questa prima produzione, la collaborazione con Woolrich si è estesa» aggiunge Flavio Forlani. L’azienda di Martinengo sta infatti lavorando, oltre alle limited edition di Griffin che è in questi giorni a Martinengo per preparare la collezione della Primavera 2019, sulle linee del brand del prossimo inverno: «Una collezione sempre di capispalla e sempre caratterizzati da una forte attenzione alla storia del marchio che ritorna con segni iconici» spiega Forlani.

Questo significa l’uso dei materiali e dei classici disegni Woolrich, dal «quadrotto» rosso e nero al camouflage: «Lane mixate a tessuti tecnici e a stampati: un lavoro che si concentra, prima ancora della produzione, sulla modellistica» continua Forlani da La Rocca, azienda a conduzione familiare nata nel 1959 e abituata a marchi esigenti e specialistici, per i quali il dettaglio e l’alta qualità delle lavorazioni sono imprescindibili. «Negli anni ci siamo formati per essere sempre più competenti e performanti nelle lavorazioni più tecniche - continuano da Martinengo -. Da qui lavorazioni al laser e agli ultrasuoni». Tecniche che portano nell’azienda ad essere realtà di formazione sul territorio, in collaborazione con scuole del territorio lombardo: «Ci teniamo molto, è un confronto continuo e un continuo aggiornamento» spiega Forlani. La sua azienda è focalizzate su marchi di alta gamma come Fendi, Moncler, Armani, Frauenschuh e Max Mara, oltre all’etichetta creata internamente, «Fase», nata tre anni fa e presentata al Pitti con uno stile streetwear e dal gusto nordico. «Siamo sempre alla ricerca di nuove specializzazioni, facciamo ricerca e continuiamo a investire nella tecnologia» commenta Forlani. Ma anche nel personale: l’azienda è arrivata a 50 dipendenti.

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