Alla cerimonia 1.500 gli invitati
Renzi: la Lombardia è un esempio

Erano 1.500 gli invitati alla inaugurazione della Brebemi. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Fara Olivana Sabrina Severgnini: Brebemi, ha detto, favorirà l’interscambio economico fra città e campagna. Il premier Renzi: la Lombardia è un esempio.

Sono 1.500 gli invitati alla inaugurazione della Brebemi. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Fara Olivana Sabrina Severgnini: Brebemi, ha detto, favorirà l’interscambio economico fra città e campagna; stiamo vivendo una grande opportunità per il nostro territorio.

Il presidente della Provincia, Ettore Pirovano ha ricordato di quando si iniziò a parlare di Brebemi: era il 1998, ha ricordato, facevo il sindaco; i mezzi delle nostre aziende uscivano dal cancello ed erano bloccati. Più volte si è rischiato che saltasse tutto. Adesso qualcuno vorrebbe prendersi meriti che non sono suoi: una chiara e nuova stoccata al premier Renzi.

Il presidente di Tangenziale esterna Spa Paolo Morerio ha ricordato come Brebemi e Teem saranno alla fine un’opera sola, che porteranno il traffico da Brescia fino a Lodi, attraversando la Bergamasca.

Il presidente di Anas Pietro Ciucci: è un evento storico per la Lombardia; è stato un grande sforzo avviare questo progetto che mette insieme pubblico e privato, e rappresenta un modello anche di governance.

L’intervento è stato interrotto dagli applausi per l’arrivo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Insieme a Renzi sono arrivati i ministri Lupi e il bergamasco Martina.

Sappiamo tutti quanto siano importanti le infrastrutture per il rilancio, ha proseguito Ciucci. Anas ha 100 cantieri principali in corso, 600 per la manutenzione: obiettivo colmare il gap infrastrutturale del nostro Paese.

Poi la parola al presidente di Brebemi Spa, Francesco Bettoni. Siamo partiti 18 anni fa tra presidenti di Camere di Commercio (sorriso di Renzi). Bettoni coglie la palla al balzo: questo sorriso significa che salverà le Camere di Commercio (altro sorriso di Renzi). Abbiamo asfaltato tutti i problemi, ha aggiunto Bettoni, che abbiamo dovuto affrontare: un’autostrada moderna, intrigante.Poi il ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato, a cominciare dal primo dirigente della società, Bruno Bottiglieri.

Oggi alle 15, ha aggiunto Bettoni, apriamo ufficialmente questa autostrada: un fatto storico per il Paese perché abbiamo voluto dimostrare che le idee e i valori di Brebemi hanno trovato un completamento, con la collaborazione dei 43 Comuni coinvolti. Crediamo che questo dimostri l’orgoglio di questo Paese, delle imprese che non voglio delocalizzare e che vogliono restare competitive. Abbiamo realizzato quest’opera in 5 anni, vincendo anche premi per il miglior project financing mondiale, ma nessuno l’ha detto. Abbiamo perso un anno e mezzo con la Ue che voleva mettere i bastoni fra le ruote perché non avevamo fatto un bando. Ma qui abbiamo costruito un asse est-ovest che servirà anche per l’Expo, per i giovani: caro presidente Renzi, vogliamo riprendere a marciare, riprendere a produrre.

Poi è stato proiettato il filmato ufficiale «Il viaggio comincia oggi».

Il presidente di Banca Intesa Giovanni Bazoli: entrammo come socio fondatore perché apprezzammo l’importanza strategica di questa opera, il cui obiettivo è decongestionare gli assi portanti verso il capoluogo. Intesa ha svolto un ruolo insostituibile: il fabbisogno di infrastrutture del Paese è ancora ingentissimo.

Parola all’assessore regionale alle Infrastrutture Alberto Cavalli: oggi vedo la realizzazione di un sogno; un sogno realizzato attraverso il metodo della condivisione delle idee e delle proposte. Brebemi sarà un modello per le iniziative future. La Regione è stata protagonista di tutto questo: nel momento delle scelte difficili in particolare. Ora per Pedemontana si sta lavorando per fare in modo che i primi lotti siano pronti per l’esposizione universale. E un appello a Renzi: per queste opere servono certezze. Le grandi opere mantengono intatta la fiducia nel futuro.

Il governatore della Lombardia Roberto Maroni: La Lombardia è la prima regione italiana per infrastrutture, ma c’è un gap autostradale di almeno 200 chilometri; dobbiamo lavorare per rendere competitivo il sistema industriale, anche se realizzare infrastrutture è sempre più difficile. Poi a Renzi: il patto di stabilità ha comportato un crollo degli investimenti. Anche se i Comuni lombardi hanno avanzato 8 miliardi di euro: bloccati dal patto. Poi ancora il tema delle Camere di Commercio: sono un elemento di sviluppo, almeno in Lombardia. Brebemi è la prima delle grandi opere: dobbiamo completare le altre, caro Renzi, bastano due telefonate (un appello a Lotti per Pedemontana). L’altra è solo una formalità: il passaggio alla Lombardia delle società che fanno capo alla Prrovincia di Milano.

Maurizio Lupi, ministro delle infrastrutture: quello di oggi è un grande segnale a tutto il Paese, di successo e di positività. Le risorse non sono un costo, sono un investimento, un volano, un sistema. Qui si sta realizzando un sistema. Brebemi è il progresso di oggi, domani diventerà tradizione.

Il premier Matteo Renzi: oggi c’è da dare qualche risposta concreta. Oggi va il grazie a tutti coloro che hanno contribuito, a partire dai vertici della società, agli ingegneri, per arrivare agli operai, agli uomini che hanno realizzato questa opera. Cinque anni di lavoro, 13 di burocrazia? C’è qualcosa da mettere a posto. Siamo un Paese dove gli uomini e le donne sanno fare il loro lavoro: la Lombardia è un esempio. Alle imprese: vogliamo darvi la certezza delle regole, tutto deve essere chiaro in partenza. Cosa dobbiamo fare? Non serve aiutare, ma piuttosto non ostacolare le imprese che sono capaci di agire da sole. La globalizzazione? Non è una minaccia, è un’occasione per far conoscere l’Italia, i suoi prodotti, le sue capacità al mondo intero.

Le Camere di Commercio: ce ne sono che funzionano, come qui in Lombardia; ci sono altre realtà in cui la Camera di Commercio è solo uno strumento di compensazione politica. Siamo pronti a cambiare e migliorare su tutto. Serve per le Camere di Commercio cambiare modello, devono essere veramente utili alle imprese ai cittadini. Dobbiamo fare in modo che i fondi disponibili arrivino veramente alle imprese e alle famiglie. Siamo a un bivio: una parte dell’Italia dice che siamo spacciati, l’altra invece che con impegno si riuscirà a rinascere. L’Italia ha tutte le condizioni per uscire dalla difficoltà, poi andremo in Ue a discutere: possiamo mettere in campo un’operazione sulle infrastrutture soltanto sbloccando i vincoli, per mettere in campo da settembre 43 miliardi.

Dobbiamo trovare una soluzione per il mercato del lavoro: non può essere che un imprenditore del Veneto abbia condizioni diverse da un omologo della Baviera. Dobbiamo risolvere il problema della lentezza della giustizia civile: dobbiamo avere gli stessi tempi degli altri Paesi d’Europa. Dobbiamo fare tutto il possibile per mettere l’Italia in condizioni di correre e competere.

Le autostrade hanno un valore simbolico: mettono insieme le città. Il nostro Paese è più grande delle sue paure.

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