Secondo rogo al santuario di Treviglio?
Pompieri in azione, ma è un falso allarme

Ancora fiamme al santuario di Treviglio dove, intorno alle 20 di domenica 17 aprile, sono intervenuti i vigili del fuoco. Ma non si trattava di un rogo, bensì del riflesso del sole. Con i pompieri che sono arrivati, fortunatamente per un falso allarme.

Diversamente si sarebbe trattato del secondo rogo in pochi giorni. Lo scorso 14 aprile un cortocircuito a un pulivapor sistemato sull’impalcatura è stato all’origine dell’incendio che ha danneggiato il tetto del santuario della Madonna delle lacrime, in fase di ristrutturazione.

Attimi di apprensione da parte dei cittadini che poco prima delle 19 avevano notato le fiamme, sbucate dal lato dell’impalcatura affacciata su via Sant’Agostino, avvolgendo anche parte del telone a protezione della struttura mobile, necessaria per il restauro. A quell’ora il cantiere era chiuso e non c’erano operai al lavoro.

Immediato l’allarme ai vigili del fuoco per scongiurare l’ulteriore pericolo che il rogo potesse propagarsi e arrecare danni ben più vasti. Molte le persone col naso all’insù in attesa che arrivassero le squadre dei soccorritori. I primi a giungere in via Galliari sono stati i vigili del fuoco di Treviglio con tre squadre, seguiti poi dai colleghi di Romano, Dalmine e dalla vettura comando di Bergamo. Un primo tentativo di spegnimento dell’incendio era già stato fatto dal capo cantiere dell’impresa Ars Aedificandi, che cura la ristrutturazione del santuario, accorso non appena informato dell’accaduto dal sagrestano della parrocchia di San Martino. L’uso dell’estintore non è stato però sufficiente a spegnere il rogo, domato poi dai vigili del fuoco volontari.

Alcuni di loro sono saliti sul tetto attraverso le scale interne del santuario, mentre altri dalla strada issavano ai colleghi i tubi delle autopompe, per iniziare lo spegnimento del rogo. A essere danneggiata dalle fiamme è stata parte della copertura della cupola, formata da travi in legno e coppi, posta a un’altezza di venticinque metri. In tutto una trentina i metri quadrati di tetto bruciati, con danni contenuti proprio per la tempestività dell’intervento. Per consentire i soccorsi, le vie confinanti col santuario sono state chiuse al transito, coinvolgendo nella specifica operazione carabinieri e agenti del commissariato.

Il santuario della Madonna delle lacrime dallo scorso ottobre è sottoposto ai lavori di restauro e risanamento conservativo di coperture, superfici esterne e vetrate.

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