Niente autopsia per il 21enne investito
Filmati al vaglio degli inquirenti

Il pm ha deciso per ora di non eseguire l’autopsia sul corpo del giovane morto investito nella notte tra sabato e domenica in autostrada, nel territorio di Osio Sopra.

Sabato sera aveva raggiunto la discoteca Bolgia di Osio Sopra assieme a un gruppetto di amici e coetanei, tutti del Milanese. Poi però, nel giro di pochi minuti, gli amici lo avevano perso di vista. All’1,30 un’auto che sfrecciava sulla quarta corsia della vicina autostrada A4, confinante con la discoteca, lo ha falciato: Jhonny Lacasella è morto sul colpo, per l’impatto – violentissimo – con una Mercedes Ml condotta da S. B., un cinquantunenne rimasto sotto choc. Il giovane aveva soltanto 21 anni e abitava a Sesto San Giovanni, in un complesso residenziale di via Carlo Marx al civico 495.

Il pm Letizia Ruggeri per il momento ha deciso che non sarà eseguita l’autopsia sul corpo. Le indagini proseguono e nel frattempo la polizia stradale di Seriate visionerà le riprese del sistema di videosorveglianza esterno del Bolgia. La discoteca si trova nel territorio comunale di Osio Sopra, nell’area industriale compresa tra l’ex statale 525 e l’autostrada A4. Il locale notturno è praticamente «affacciato» sull’autostrada, con l’ingresso rivolto verso l’A4. Ma tra la discoteca e l’autostrada c’è un piazzale largo 50 metri utilizzato come parcheggio dai clienti del locale. E a separare questo parcheggio dal sedime autostradale è presente una recinzione alta due metri, sovrastata tra l’altro da tre file di filo spinato.

È possibile che Jhonny, visto per l’ultima volta dagli amici nei pressi del locale (dove sempre secondo alcune testimonianze il giovane avrebbe avuto un diverbio con il personale all’ingresso della discoteca dalla quale sarebbe stato poi allontanato), abbia deciso di scavalcare una recinzione così alta per finire in autostrada? Alcune tracce di sangue rilevate dagli agenti della Stradale proprio in un tratto del filo spinato farebbero ipotizzare che sì, il ventunenne avrebbe proprio scavalcato la recinzione. L’alternativa – qualora il sangue sulla recinzione non dovesse essere il suo – è che, dal parcheggio del locale, possa aver percorso a piedi circa duecento metri, fino ad arrivare all’ingresso pedonale dell’autogrill riservato ai dipendenti (i quali possono accedere alla struttura senza dover entrare in macchina in autostrada, passando appunto da questo cancello situato vicino al Bolgia).

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