A Kansas City
studia e allena
la squadra
del College

Passare dal lungo lago ai grattacieli è un attimo, specie se hai 23 anni e se il pezzetto di mondo in cui hai sempre vissuto inizia a stare stretto. I sogni di Mirko Trapletti, giovanissimo personal trainer con una laurea in Scienze motorie all’Università degli Studi di Brescia, non potevano rimanere chiusi nei confini di Tavernola bergamasca, paesello dove viveva con la famiglia, così da un anno il panorama dalla sua finestra è decisamente cambiato.
«Nel gennaio 2019 mi sono trasferito negli Stati Uniti per continuare i miei studi legati all’educazione fisica e per ampliare la mia esperienza professionale come preparatore atletico – esordisce Mirko -. Vivo a Kansas City, nel Missouri, dove mi divido tra un Master in Education alla Rockhurst University e gli allenamenti della squadra di calcio maschile del college in veste di Graduate Assistant (assistente allenatore). Non finirò mai di ringraziare College Life Italia per questa opportunità: con la loro borsa di studio e il lavoro di allenatore riesco ad abbattere gli altissimi costi dell’università americana».

College Life Italia rappresenta un ponte istituzionale tra Italia e Stati Uniti nel mondo dello sport e dell’istruzione: dal 2013 aiuta studenti e atleti con le loro famiglie nel processo burocratico e di ottenimento delle borse di studio sportive ed accademiche nei licei e nelle università americane (per maggiori informazioni si può consultare il sito www.collegelifeitalia.com).

Da qualche mese Mirko sta anche lavorando come personal trainer all’Umkc (University of Missouri Kansas City), dove tiene lezioni private e corsi di fitness. «Qui la cultura sportiva è molto sviluppata ed è quello che più mi piace di questa città: non ci si concentra su un solo sport, come spesso accade in Italia, ma tutti si dedicano in egual misura al calcio, al baseball, al football americano… Per un appassionato come me è davvero bello respirare questo clima – specifica il bergamasco -. Di contro Kansas City è anche la capitale del barbecue, ma io continuo a preferire la polenta che mangiavo in famiglia la domenica!». Per combattere la nostalgia che inevitabilmente si fa sentire Mirko ha fatto amicizia con diversi italiani che lavorano o studiano in città, con i quali spesso si trova per quattro chiacchiere e un piatto di pasta in compagnia.

Allenamenti e barbecue

«Tengo molto al buon cibo che sa di casa, per questo ogni tanto mi concedo un giretto al ristorante italiano a due chilometri dal mio appartamento, dove vendono anche prodotti alimentari importati. La mattina poi la sveglia delle 6 è rigorosamente accompagnata dal caffè fatto con la mia moka – sottolinea Mirko -. Qui siamo molto mattinieri: la prima lezione di functional fitness la tengo alle 7 e fino a prima di pranzo mi divido tra appuntamenti in palestra e commissioni. Il pomeriggio mi alleno con la squadra al campo di Rockhurst e la sera sono occupato con i corsi del master».

Lezioni e allenamenti

Un full-time che lascia tempo libero giusto nel weekend, tra passeggiate per lo shopping district e aperitivi con gli amici. «In questo anno ho approfittato delle pause scolastiche per viaggiare un po’: sono stato a New York, Philadelphia, Los Angeles e San Diego, ma conto di aggiungere altre mete prima della mia ripartenza – rivela Mirko -. Se tutto va bene dovrei laurearmi a maggio, ma il futuro è ancora un punto di domanda. Mi piacerebbe tornare in Italia per mettere a frutto le conoscenze maturate qui nell’ambito dell’attività fisica, che sia per un’organizzazione sportiva o all’interno di una scuola. Casa è sempre casa, ma non pongo assolutamente limiti alle mie ambizioni». Sicuramente l’ottimo inglese acquisito continuerà a essergli d’aiuto, grazie a questa esperienza vissuta a stretto contatto con studenti provenienti da tutto il mondo ma anche ai precedenti viaggi e stage all’estero durante gli anni universitari in Italia.

Il sogno nel cassetto

«Contrariamente a molti ragazzi che ho incontrato non ho avuto particolari difficoltà con la lingua. Il più grande ostacolo che incontro ogni giorno è la questione trasporto: mi piacerebbe essere più autonomo in questo senso, ma non ho né la patente americana né una macchina – afferma Mirko -. Altro tasto dolente della mia vita qui è il tempo: in inverno fa davvero freddo e le nevicate sono pesanti già da fine ottobre. In estate invece fa molto caldo, ma riesco a sopportarlo meglio». Che sia vicino o lontano da casa, il sogno del giovane bergamasco rimane lo stesso di quando era piccolo: lavorare con atleti di alto livello come preparatore fisico.

Non solo sport

«Vivere qui mi sta aiutando molto a credere in me e in quello che voglio fare da grande, su cui sto investendo davvero tanto – conclude Mirko -. Partecipare a lezioni di business school al fianco di imprenditori, banchieri e in generale con persone dal background così lontano dal mio è uno stimolo continuo a fare bene e a migliorarmi, nella speranza di tornare dalla mia famiglia e dai miei amici di sempre con sempre più traguardi tagliati».

Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].

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