
Bergamo senza confini
Domenica 24 Agosto 2025
Da Orio a Dublino, hostess di volo: «Viaggio e scopro tutto il mondo»
LA STORIA. Giulia Fagiani, di Petosino, ha 28 anni, vive in irlanda. Dai check in dello scalo orobico all’assistenza sugli aerei: «Ma non perdo mai l’appuntamento con la pallavolo».

Giulia Fagiani, nata nel 1997 e originaria di Petosino, ha, da sempre, il cielo come orizzonte. Fin da bambina alzava lo sguardo per seguire il volo degli aerei, chiedendosi quali destinazioni stessero raggiungendo. Ogni scia tra le nuvole era, per lei, un invito al sogno, senza sapere che, proprio quelle scie, si sarebbero presto trasformate in un cammino reale, fatto di partenze, ritorni e nuove scoperte. Dopo aver frequentato il liceo linguistico «Giovanni Falcone» di Bergamo decide di seguire il suo profondo desiderio di viaggiare per esplorare il mondo.
«Terminato il contratto sono rientrata in Italia con la consapevolezza che quello era il mio lavoro: volevo continuare a volare»
A Dublino dopo la maturità
Animata dalla volontà di mettersi alla prova in nuovi contesti, Giulia sceglie, nel gennaio 2017, a soli 19 anni, di prendere un volo di sola andata per Dublino. Così, con una valigia carica di sogni, atterra in quella città che si sarebbe trasformata in una nuova casa per un anno e mezzo. Lavora come ragazza alla pari nella capitale irlandese, ma, al termine del progetto, sceglie di rientrare in Italia. Comprende però ben presto che l’esperienza a Dublino era stata per lei trasformativa, facendole prendere consapevolezza che il viaggio non sarebbe stato un capitolo isolato della sua vita, ma il filo conduttore di ogni sua scelta futura. L’aeroporto ha così smesso di configurarsi nella sua mente come luogo di passaggio e si è convertito in un simbolo: un ponte verso nuove esperienze, un crocevia di storie, culture e possibilità.
Hostess ai check-in di Orio
Così, Giulia inizia a lavorare all’aeroporto di Bergamo come hostess di terra, occupandosi di check-in e imbarchi. «È un lavoro estremamente dinamico – racconta –: ogni giorno si incontrano nuove persone, si parlano lingue diverse, si condividono istanti di vita, in un costante movimento». La battuta d’arresto forzata imposta dalla pandemia non ha spento la sua voglia di viaggiare, infatti, proprio in quel periodo, ha inviato curriculum per diventare assistente di volo. Accettata nel programma con la compagnia aerea Ryanair, si è trasferita a Porto, in Portogallo, dove ha vissuto per sei mesi.
Da Ryanair a Aer Lingus
«Terminato il contratto – spiega – sono rientrata in Italia con la consapevolezza che quello era il mio lavoro: volevo continuare a volare. Così ho iniziato a cercare nuove opportunità e sono entrata in Aer Lingus».

Da gennaio 2024 Aer Lingus raggiunge 88 aeroporti in Asia, Europa e Nord America. La maggior parte dei voli intercontinentali sono operati dall’hub di Dublino, mentre i restanti da Shannon o Manchester (da Aer Lingus UK). Essendo una compagnia irlandese, il contratto con Aer Lingus riporta Giulia là dove tutto era cominciato: a Dublino. «Il destino ha voluto che tornassi proprio lì – racconta –: è stato come chiudere un cerchio. Quando ho lasciato Dublino la prima volta, ho sempre avuto la sensazione che ci sarei tornata. E così è stato. Ora ci vivo da oltre tre anni».
Il ritorno in Irlanda
Due esperienze, due età, due prospettive. «La prima volta avevo 19 anni, ero alla mia prima avventura lontano da casa. Al secondo trasferimento ne avevo 25, con una maturità e una consapevolezza completamente diverse». In entrambi i casi, Dublino è diventata subito casa. È una città universitaria, giovanile, sempre piena di vita e turisti, ricca di attività ed esperienze da scoprire.
La passione per la pallavolo
«Gli Irlandesi sono molto accoglienti, ma non è facile entrare davvero nella loro cerchia di amici – rivela –: lo sport mi ha aiutata. In Italia ho sempre giocato a pallavolo e, anche all’estero, in ogni luogo in cui mi sono trasferita, mi sono inserita in squadre locali per coltivare la mia passione e conoscere persone che vivessero nella mia stessa città. A Dublino gioco da tre anni in un club cittadino, la squadra è diventata per me una seconda famiglia».

I voli intercontinentali
Con Aer Lingus, Giulia vola sia in Europa che negli Stati Uniti. «I voli intercontinentali prevedono un layover minimo di 24 ore che, a volte, si estende anche tre o quattro giorni in città come Los Angeles, Miami, Orlando, New York, Chicago, San Francisco e Toronto. Chicago è stato il mio primo volo a lungo raggio e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Boston, invece, è la mia sosta preferita per rilassarmi». I voli europei, invece, sono in modalità turn-around, con rientro a Dublino in giornata, il che le consente di proseguire con gli allenamenti e lo sport.
«Sicuramente ora apprezzo Bergamo molto più rispetto a quando ci vivevo, quando torno mi capita spesso di passeggiare in Città Alta o in centro e mi stupisco della bellezza che mi circonda»
«La routine non esiste»
Giulia percorre così migliaia di chilometri in volo ogni anno e per lei sono anche chilometri di scoperte, nuove città, culture, modi di vivere, possibilità di conoscere metropoli diverse ed entrare in sintonia con ciascuna di loro. «In questo lavoro la routine non esiste – spiega _. Ogni giorno è diverso, ogni destinazione è una scoperta. Ti apre la mente, ti insegna ad adattarti, ad accogliere il nuovo. Mi ha permesso di coltivare le mie passioni e, allo stesso tempo, conoscere culture e persone da tutto il mondo». Volgendo lo sguardo verso l’Italia Giulia sente la mancanza degli affetti, del clima, del cibo e delle montagne, sua grande passione.
Sguardo nuovo su Bergamo
«Sicuramente ora apprezzo Bergamo molto più rispetto a quando ci vivevo – commenta –: quando torno mi capita spesso di passeggiare in Città Alta o in centro e mi stupisco della bellezza che mi circonda, noto dettagli a cui non avevo mai fatto caso, mi sembra di rivivere la città per la prima volta. Posso dire di aver riscoperto Bergamo da quando vivo all’estero, la vedo con occhi diversi». Il futuro, per Giulia, è una pagina bianca ancora tutta da scrivere. «Non so esattamente dove sarò tra qualche anno. So solo che resterò a Dublino ancora un po’, ma sono aperta a nuove opportunità. La possibilità di partire, viaggiare e mettersi in gioco è un privilegio da cogliere. E, se qualcosa non va, si può sempre tornare indietro. Questo non è mai un fallimento, perché ogni luogo, ogni incontro, ogni versione di noi stessi che scopriamo in contesti diversi è motivo di crescita personale. Non è facile partire, né, tantomeno, ricominciare da capo, ma si scoprono parti di sé inaspettate e, passo dopo passo, si trova la propria strada».
Bergamo senza confini
Essere più vicini ai bergamaschi che vivono all’estero e raccogliere le loro esperienze in giro per il mondo: è per questo che è nato il progetto «Bergamo senza confini» promosso da «L’Eco di Bergamo» in collaborazione con la Fondazione della comunità bergamasca onlus. Per chi lo desidera è possibile ricevere gratuitamente per un anno l’edizione digitale del giornale e raccontare la propria storia. Per aderire scrivete a: [email protected].
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