Bergamo senza confini / Valle Seriana
Domenica 14 Dicembre 2025
Danza e canto nel cuore, a Vienna Jessica è capo balletto del musical su Cher
LA STORIA. Jessica Falceri al debutto il 18 dicembre a Vienna. I primi passi a 4 anni e poi in tv anche con la Cuccarini. Dal 2020 i successi in numerosi teatri mitteleuropei.
Brillano di luce gli occhi di Jessica Falceri. Una luce che si nutre della stessa energia (positiva e contagiosa) con cui sorride e con la quale, da tempo, calca i palchi mitteleuropei come danzatrice e performer. Un traguardo che parte da lontano, temprato da tenacia e dedizione. I primi passi di danza a 4 anni, le lezioni di canto pagate con il lavoro in gelateria, i primi provini in Rai, le parti negli show di Crozza e poi nei musical prima in Italia e poi in Austria e Germania. Il 18 dicembre va in scena proprio a Vienna il «Cher show» un musical dedicato all’icona femminile del pop rock in cui Jessica Falceri sarà capo balletto.
I primi passi di danza a 4 anni
«Mi sono approcciata alla danza sin dalla tenera età – racconta Jessica Falceri, 36 anni, cresciuta a Pradalunga –. A quattro anni, mi sono iscritta alla scuola “Attitude”, frequentando la sede di Ranica e apprendendo il metodo “Royal Academy”. Ho poi studiato il metodo “Vaganova” presso l’ABC Pavlova di Bergamo, per poi scegliere, a vent’anni, il Pj Dance Studio di Bergamo, che mi ha permesso di integrare al balletto classico l’hip hop. Ai maestri di questa scuola, Paolo Gualdi e Giorgio Lucca, devo molto, poiché mi hanno lanciata nel mondo dello spettacolo, permettendomi di conoscere una grande artista come Anna Rita Larghi: grazie al suo linguaggio coreografico, ho compreso come trasmettere emozioni attraverso la gestualità e ho debuttato in televisione».
In gelateria per pagarsi il canto
Un cammino, quello della giovane, lungo il quale non sono mancati sacrifici. «Oltre che per la danza, ho coltivato l’interesse per il canto – spiega Falceri –, ma i miei genitori, all’epoca titolari di un bar (il vecchio «Ginepro» di Ranica, ndr), non potevano permettersi di iscrivermi a un’accademia di musical. Il fine settimana, dunque, andavo a lavorare in una gelateria per potermi pagare le lezioni di canto. Con il celebre Giovanni Guerini, ho studiato canto lirico moderno; con il grande Andrea Tosoni, invece, canto pop moderno. È stato faticoso, ma ne è valsa la pena».
Il debutto in Rai nel 2011
Nel 2011, Jessica è nel corpo di ballo di «E state con noi in tv», programma Rai condotto da Paolo Limiti; nel 2013, approda a «La pista» (con Flavio Insinna), dove ha la fortuna di esibirsi con Lorella Cuccarini e Rita Pavone, mentre, nel 2014, con la compagnia teatrale «Montaggio parallelo», è nel cast dello spettacolo «La voce del silenzio», la cui prima si svolge al teatro Elfo Puccini. Il 2016 è l’anno in cui lavora sul set di «Crozza nel Paese delle Meraviglie» ma anche della prima audizione per un musical (che va a buon fine).
Il musical «We will rock you»
«Vengo scelta per impersonare Linda Manero ne “La febbre del sabato sera”, per la regia di Claudio Insegno – afferma Falceri –, e, subito dopo la tournée, trovo spazio in un altro musical: “We Will Rock You” di Tim Luscombe. C’era posto solo per quattro donne e quattro uomini e vengo selezionata fra oltre duecento candidati. È stato il risultato del mio impegno ma anche un gran bel colpo di fortuna, dato che rientravo nei canoni che lo show esigeva in quel momento». Nel 2019, Jessica, sul set di «Mary Poppins» (regia di Federico Bellone), incontra il suo futuro compagno, Tiziano Edini, anche lui performer. È un periodo felice, ma il Covid è alle porte.
Il salto all’Opera di Düsseldorf
«La pandemia ha causato mancanza di lavoro – spiega la giovane –, e ha svelato quante poche garanzie ci siano, in Italia, per chi, come me, opera nel mondo dell’arte. Mi sono sforzata di cambiare prospettiva e, facendomi coraggio, nel 2020 ho partecipato a un’audizione a Eutin, cittadina tedesca a un’ora di strada da Amburgo. Ho provato una gioia indescrivibile quando mi è stato detto che ero stata presa per il musical “Cabaret”, diretto da Tobias Materna. Da lì, non mi sono più fermata: dal 2021 al 2025, ho preso parte a diversi spettacoli, fra cui “Jesus Christ Superstar” e “West Side Story”; mi sono esibita, inoltre, in “Un ballo in maschera” di Verdi (regia di Adele Thomas), presso l’Opera di Zurigo e nell’“Orfeo all’inferno” di Offenbach (regia di Barrie Kosky), presso l’Opera di Düsseldorf.
Capo balletto nel musical «Cher»
Il prossimo 18 dicembre, a Vienna, avverrà la première del musical “Cher show”, diretto da Christopher Tölle: sarò capo balletto». Lo spettacolo racconta la vita della cantante con i suoi grandi successi, per celebrare il suo 60° anniversario sul palco.
Oggi, Jessica divide la propria vita fra Amburgo e Düsseldorf. «Mi mancano i miei amici, ma mi manca anche il cibo, come la polenta con i funghi – dice Falceri, il cui sogno nel cassetto è quello di prendere parte, un giorno, al musical «Chicago» di Bob Fosse – e il sole. La Germania è ventosa e senza montagne, nuvole e pioggia sono spesso presenti. Per un italiano è dura. Il tedesco, per di più, non è una lingua intuibile come l’inglese e le persone non sono calorose come da noi. Nonostante ciò, se dimostri serietà e passione ti danno il cuore. E poi, come accennato, lavorativamente parlando, mi sento più tutelata».
Attori più tutelati in Germania
«Ogni città possiede infatti un teatro statale e anche le produzioni private sono sostenute economicamente - spiega Jessica Falceri -; i compensi, per giunta, sono più alti e la gente ha la tendenza a frequentare il teatro perché educata sin dall’infanzia a questo momento culturale e comunitario. In Germania puoi davvero pensare di vivere di arte. Qualcosa di quasi impossibile in Italia». Eppure, le difficoltà non mancano.
«Credere sempre in se stessi»
«Ogni anno – spiega la giovane donna –, quando finisce una tournée, devo essere pronta per un’altra audizione per poter conquistare una nuova parte. Non è semplice, ma non si deve avere paura. Al contrario, bisogna studiare tanto e sempre, per poter migliorare, consapevoli che anche i “no” fanno crescere. Lo dico ai ragazzi: credete in voi stessi, apprendete bene una lingua straniera, buttatevi: i risultati, alla fine arrivano». Un entusiasmo che sa di gratitudine: «Senza l’amore dei miei genitori – dice Falceri –, non so se ce l’avrei fatta. È grazie a loro che sono diventata quella che sono».
Bergamo senza confini
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