A Bergamo il 21% con anticorpi
«Immunità di gregge? Lontana»

I positivi sono 2.215 sui primi 10.342 esami svolti in città. Pregliasco: «Non abbassare la guardia».

Anche in provincia di Bergamo, uno dei territori più colpiti dal coronavirus, l’immunità di gregge è ancora lontana. Chi pensava che qui si fossero ammalati tutti i cittadini dovrà ricredersi guardando i primi dati delle indagini di sieroprevalenza eseguite in Bergamasca.

Quella più significativa riguarda la popolazione della città, dove verranno testate 50 mila persone su 120 mila abitanti. I risultati dei primi 10.342 test sierologici evidenziano che i positivi sono 2.215. Quindi il 21,4% del totale ha sviluppato anticorpi IgG, indicativi di immunità (almeno temporanea). Un dato consolidato, anche se potrà leggermente variare con l’estensione dei test anche alle persone sopra i 64 anni. Già dai primi esiti è chiaro che Bergamo è una delle città con la più alta sieroprevalenza. Tra le percentuali più elevate c’è New York, ferma a 19,9%, un paio di punti percentuali sotto Bergamo. Londra è al 17,5%, mentre Madrid al 11,3%. Secondo i modelli classici, l’immunità di gregge si ottiene quando oltre il 60% della popolazione è immunizzata.

«Una così elevata percentuale rilevata a Bergamo dà contezza dello tsunami che si è abbattuto e giustifica i numeri elevati dei decessi e dei casi clinici - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano -. Ora scopriamo casi che definirei banali, per cui non c’è bisogno del ricovero in terapia intensiva. Significa che stiamo individuando pazienti che prima non avevamo visto». Ma non bisogna abbassare la guardia. «No, anche perché con il 21,4% l’immunità di gregge è molto lontana. In caso di seconda ondata vanno individuati al più presto eventuali focolai. Bisogna essere allo stesso tempo ottimisti e prudenti rispetto alla situazione attuale. L’organizzazione del monitoraggio sarà fondamentale per continuare a tenere alta l’attenzione. Anche in provincia di Bergamo».

Altri dati molto importanti arriveranno dall’indagine sierologica che partirà oggi in Valle Seriana, promossa da Regione Lombardia, Ats Bergamo e dalle amministrazioni comunali. A partire da oggi inizia la campagna di arruolamento dei cittadini tramite l’Unità per l’emergenza territoriale Covid-19 che ha predisposto un sito web per la prenotazione autonoma e automatica dei cittadini. Si può prenotare facilmente anche per i propri congiunti. Successivamente prenderà il via un call center dedicato per le prenotazioni tramite dettatura vocale automatizzata e/o tramite operatore. www.sierologicovalseriana.it è il sito per la prenotazione.

«Obiettivo dell’iniziativa è quello di valutare il profilo immunologico dei cittadini della bassa e media Valle Seriana di età maggiore ai 18 anni, offrendo gratuitamente e a titolo volontario test sierologici e tamponi per la ricerca del SARS-CoV2. La prima fase, che va dall’1 al 15 luglio, riguarderà i residenti nei Comuni di Albino, Alzano e Nembro, abbinando ad ogni Comune un punto prelievo in riferimento alle Aziende Socio Sanitarie Territoriali - spiega Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo -. La seconda fase, dal 16 luglio all’1 agosto, sarà ampliata ai restanti Comuni della media Valle Seriana (15 Comuni), interessando 53 mila cittadini circa».

Nella prima fase saranno individuate e attivate tre palestre nei Comuni di Albino, Alzano e Nembro, come centro prelievi per la popolazione residente. «L’iniziativa risponde a un preciso ed espresso bisogno del nostro territorio che è stato così duramente colpito dalla diffusione del Covid-19 e ha pagato un alto tributo di vite umane - spiegano il sindaco di Albino Fabio Terzi, il sindaco di Alzano Camillo Bertocchi, il sindaco di Nembro Claudio Cancelli e il presidente dell’Ambito Angelo Merici -. La campagna sierologica si rivolge a tutto il nostro ambito a dimostrazione di una capacità di coesione territoriale delle diverse amministrazioni comunali. Ringraziamo Regione Lombardia, l’Ats della Provincia di Bergamo e le tre Asst (Bergamo Est, Bergamo Ovest, Papa Giovanni XXIII) per le risorse e le energie messe in campo e per il confronto che c’è stato nella messa a punto del progetto a cui abbiamo contribuito attivamente con i nostri tecnici».n 

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