A Bergamo il V-day raddoppia
Pronti 100 operatori sanitari

Tra i primi a vaccinarsi al Papa Giovanni anche Lorini, Rizzi e Cosentini. Ad Alzano, luogo simbolo, si vaccinerà Remuzzi.

Non poteva che essere così. A Bergamo, città simbolo della prima ondata dell’epidemia, il V-day raddoppia: gli operatori sanitari che, per primi, verranno vaccinati domenica non saranno 50, come inizialmente previsto, bensì 100. Una scelta che segue la decisione di Regione di promuovere l’avvio (simbolico) della campagna non soltanto al Papa Giovanni XXIII ma anche all’ospedale di Alzano Lombardo, nel cuore di quella Val Seriana tanto martoriata durante la scorsa primavera. A farsi somministrare le primissime dosi del vaccino contro il Covid ci saranno, soprattutto, gli operatori sanitari – medici e infermieri – che il virus l’hanno combattuto in prima linea. E quindi, per l’Asst Papa Giovanni XXIII – dove si vaccineranno una cinquantina di persone – il primario della Terapia Intensiva Luca Lorini, il collega del reparto di Malattie Infettive Marco Rizzi e il direttore del Pronto soccorso Roberto Consentini, fra gli altri.

«Quella del 27 dicembre rimarrà scolpita nella memoria dell’Europa, dell’Italia e di Bergamo come una data storica – osserva Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII –: verrà infatti ricordata come l’inizio della fine della pandemia. Siamo felici di poter iniziare la campagna vaccinando alcuni degli operatori che hanno avuto un ruolo determinante nell’unità di crisi attivata nel nostro ospedale, oltre che testimonial autorevoli». All’ospedale di Alzano – anche lì si vaccineranno una cinquantina di persone – prime dosi a Roberto Keim, primario della Terapia intensiva di Seriate, Angelo Mercieri, alla guida del Pronto soccorso del Bolognini e Antonio Ranieri, direttore del dipartimento chirurgico dell’Asst Bergamo Est, solo per citarne alcuni. «Siamo all’inizio di una campagna vaccinale senza precedenti nella storia della medicina e della prevenzione primaria delle malattie – sostiene il direttore dell’Asst Bergamo Est Francesco Locati–. Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per aver scelto come sede del Vaccine day anche l’ospedale di Alzano Lombardo. Ci auguriamo che si possano ottenere i risultati sperati nel contenimento della pandemia: l’attenzione nostra e di tutta la comunità scientifica sarà rivolta a valutare l’efficacia nel tempo e il monitoraggio clinico. L’anno scorso siamo stati al centro di un’altra campagna di vaccinazione contro il meningococco che ha dato risultati importanti per un germe conosciuto da molto tempo e per il quale c’erano un approccio preventivo e trattamenti adeguati». A vaccinarsi nella giornata di domenica anche il presidente dell’Ordine dei Medici Guido Marini, il collega dell’Ordine degli Infermieri Gianluca Solitro, la presidente dell’Ordine delle Ostetriche Nadia Rovelli e Luigi Greco, pediatra ed esponente del Comitato tecnico scientifico regionale. Fra loro anche rappresentanti dei medici di famiglia, personale delle Rsa e delle strutture private accreditate, e delle associazioni di Emergenza urgenza. A vaccinarsi sarà anche Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri. «Mi vaccinerò ad Alzano, luogo simbolo dell’epidemia e della lotta al virus: ho accettato l’invito con grande entusiasmo considerandolo un enorme privilegio. Stiamo per vivere un momento straordinario, che celebra il trionfo della scienza: tutti gli scienziati del mondo hanno collaborato per raggiungere questo risultato, e non si è mai assistito ad un impegno trasversale di questa dimensione. La formulazione di questo vaccino, innovativo, aprirà la strada a moltissimi altri vaccini destinati a contrastare malattie che ancora nemmeno conosciamo. Ma con la stessa tecnologia si potranno creare proteine nuove destinate alla cura di tumori e malattie autoimmuni. È davvero un momento straordinario per la scienza: adesso spetta alla popolazione aiutarci».

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