Addio a Edoardo Panizza
«La sua vita per la montagna»

L’alpinista, ammalato da tempo, si è spento all’età di 80 anni. Soccorso alpino e Cai in lutto: «Ha avvicinato ai monti intere generazioni».

Il mondo dell’ alpinismo provinciale piange Edoardo Panizza, 80 anni,nato a Colzate ma residente a Casnigo, venuto a mancare nella giornata di ieri a causa di una malattia che da tempo lo affliggeva e s’ è aggravata nell’ ultimo periodo.

Artigiano di professione, aveva una grandissima passione per la montagna che ha coltivato per tutta la vita.

«Appassionato e affascinato dalle salite più ardite - ricorda Danilo Barbisotti, rappresentante per la Lombardia dell’ assemblea nazionale del Soccorso alpino e amico di Edoardo Panizza -, si è sempre confrontato con le avversità e le fatiche che ogni conquista racchiude, con una determinazione senza riserve. Edo, come tutti lo conoscevamo, era riservato e solitario; maturava nello stretto riserbo il percorso e la via da esplorare per la conquista della montagna prescelta. Possiamo solo immaginare quanto studio, dubbi, ripensamenti ci fossero dietro la preparazione di ogni tracciato».

Ha diretto diversi corsi di alpinismo e sci alpinismo per bambini, ed era molto conosciuto nelle sezioni Cai di Clusone, Nembro, Gazzaniga e Bergamo, con le quali aveva collaborato. Ai suoi allievi riservava questo insegnamento: «L’ uomo della montagna rispetta profondamente le sue leggi, è rigoroso e non supera mai il limite che gli è concesso».

Dal 1960 era socio del Cai, dal 1970 membro del Soccorso alpino nazionale; aveva anche ottenuto i riconoscimenti ufficiali di guida alpina, guida sciatore, istruttore nazionale di sci alpinismo e di alpinismo.

Si è reso protagonista di diverse imprese alpinistiche, di alcune delle quali vi sono poche tracce, come una spedizione in Turchia. «Anche negli ultimi anni - sottolinea Barbisotti - era facile incontrarlo lungo i sentieri della Presolana, sul Pizzo Formico, con il passo agile, sicuro e lo sguardo dritto che l’ ha sempre contraddistinto.

Siamo tutti vicini alla moglie Felicita ed ai figli Riccardo, Sara e Anna, per la scomparsa del caro Edoardo. E come spesso amava cantare: “Signore, lascialo andare per le sue montagne”».

Una figura che rivive anche nel ricordo di Paolo Valoti, presidente del Cai di Bergamo: «Uomo della montagna a tutto tondo - commenta Valoti -, l’ ha amata tanto. Uno dei primi istruttori di sci alpinismo e alpinismo della Bergamasca, tra i precursori con Germano Fretti, Francesco Baitelli e altri. Era coinvolgente ed ha avvicinato alla montagna intere generazioni, insegnando loro quanto fosse importante essere prudenti in vetta e lungo i sentieri.

Orgoglio bergamasco, sensibile ed instancabile promotore della montagna. Ricordo con lui diverse serate trascorse nei rifugi, dove raccontava le sue avventure; ha fatto anche le scuole centrali del Cai. Una perdita importante: tutto il mondo del Cai bergamasco si unisce attorno ai familiari per la scomparsa di Edo».

Le esequie saranno celebrate a Casnigo domani, alle 14,30, nel rispetto delle norme vigenti in materia di assembramenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA