Addio a Guido Colombelli, portato via da un malore: anche l’Atalanta lo piange, per lui arriva la maglia firmata da tutti i giocatori

Aveva 48 anni e gestiva un’oreficeria a Ranica. L’ultimo gesto di generosità: donati gli organi. Tifosissimo dell’Atalanta, per lui alla camera ardente la maglia firmata dai calciatori.

È mancato a seguito di un malore il 48enne Guido Colombelli, molto conosciuto sia in città che a Ranica, dove gestiva un’oreficeria nel centro del paese. I familiari, non ricevendo sue notizie e non riuscendo a contattarlo, il 19 marzo scorso si erano allarmati e l’avevano cercato nella casa di Nembro, trovandolo riverso sul pavimento. Trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII in gravi condizioni, era stato operato d’urgenza e nei giorni successivi al ricovero sembrava che si stesse riprendendo, ma ad inizio settimana sono subentrate alcune complicazioni che non gli hanno lasciato scampo. I familiari, seguendo la sua volontà, hanno deciso di donare gli organi, in un ultimo generoso gesto, come era nella natura di Guido.

La sua morte ha destato particolare commozione anche tra i tifosi atalantini, che ricordano il suo carattere buono e gioviale, i momenti conviviali e le numerose trasferte in Italia e in Europa. La salma di Guido è stata composta nella casa del commiato di via San Bernardino a Bergamo, tra bandiere e vessilli nerazzurri, tra i quali spicca anche una sciarpa della gemellata Ternana. L’Atalanta ha fatto pervenire alla camera ardente una maglia con il numero 72, anno di nascita di Guido, firmata da tutti i calciatori della prima squadra. Grazie al suo altruismo, per dieci anni ha operato come volontario della Croce Rossa e autista di ambulanze a Seriate.

«Guido aveva la gioielleria a pochi metri dalla parrocchia e ci frequentavamo quotidianamente – ricorda commosso don Gianpietro Esposito, vice parroco di Ranica –. Almeno una volta al giorno passavo per un saluto e lui era sempre sorridente, vedeva il lato bello e positivo delle cose. Ho avuto modo di apprezzare la sua onestà e il massimo rispetto per le persone e per tutti i suoi clienti, ai quali in alcuni casi consigliava generosamente i nominativi di suoi colleghi».

Guido Colombelli rappresentava la terza generazione di gioiellieri e orologiai, attività iniziata con il nonno Guido, da cui aveva ereditato anche il nome. Il papà Giancarlo ha proseguito la professione aprendo un negozio fronte strada su via Quarenghi, mentre Guido ha deciso di rilevare una ventina di anni fa la gioielleria di Ranica.

I funerali di Guido Colombelli, che lascia il figlio Federico, i genitori Giancarlo e Anna e il fratello Paolo, verranno celebrati questa mattina alle 10,30 nella chiesa di Ognissanti del cimitero di Bergamo.

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