«Addio Cristian, uomo pieno di luce»
Morto di Covid a 34 anni: sabato il funerale

Il dolore di Casnigo per la scomparsa del giovane Cristian Persico. La testimonianza di un amico: «Era sempre pronto a porgere la mano a chiunque. La moglie era tutta la sua vita»

È profondamente scossa la comunità di Casnigo: tutti, in questi cinque lunghi mesi, hanno sperato che Cristian Persico, il 34enne scomparso nella giornata di mercoledì 19 agosto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, potesse farcela. Purtroppo però ad avere la meglio è stato il «nemico», il subdolo Covid-19, che si è preso la sua vita.

A piangerlo ci sono anche gli amici di una vita, quelli che sono cresciuti insieme a Cristian, e che ci sono sempre stati, l’uno per gli altri, nei momenti più significativi delle loro vite. Come l’8 giugno 2019, quando il 34enne perito elettrotecnico è convolato a nozze con Sara Vavassori.

«Sono al lavoro – esordisce Luca Ruggeri, uno degli amici fraterni di Cristian –, ma la testa è da tutt’altra parte oggi. Siamo cresciuti insieme, ci conosciamo sin dai tempi delle scuole elementari. E ora che siamo diventati adulti, ci vedevamo ancora quasi tutti i weekend con le rispettive compagne. Quando Cristian si è sposato, lo scorso anno, ho avuto l’onore di essere suo testimone. Ricordo ancora il giorno in cui siamo andati a scegliere l’abito nuziale: era molto agitato e ci teneva a sceglierne uno che potesse piacere anche a Sara, voleva essere perfetto per lei. Ricorderò sempre il sorriso di quando ha trovato quello che gli piaceva, il volto gli si è illuminato. La sua Sara era davvero tutta la sua vita».

Una roccia, la moglie, che ha dovuto affrontare questo momento da sola. «Era l’unica che poteva scendere in ospedale – prosegue l’amico – e tramite lei comunicavamo con Cristian. Tutti noi amici avevamo preparato un video ed avevamo chiesto a Sara di farglielo vedere, per dargli coraggio, anche se a distanza. Ci aveva fatto una promessa prima di entrare in ospedale il 24 marzo: quando sarebbe tornato a casa, avrebbe pagato una cena a tutta la compagnia per festeggiare la guarigione. Purtroppo non è stato così, e non l’abbiamo più visto».

Ruggeri ricorda l’ultima avventura insieme, «un viaggio a Stoccolma, dal 7 al 9 febbraio scorsi. Resterà sicuramente tra gli ultimi ricordi che custodiremo. È stato un amico vero, una persona semplice e buona».

Montagna e fotografia

Le condizioni di salute di Cristian Persico, in questi mesi sempre ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Papa Giovanni, sono sempre state serie. La situazione si era aggravata quando le conseguenze del virus si erano ripercosse anche sugli organi vitali. «Un ragazzo pieno di luce – ricorda Alessia Cattaneo, che ben conosceva Cristian –, con la passione della montagna e della fotografia, ma non solo; è stato dedito anche alla musica e ha contribuito alla realizzazione di alcuni miei live come tecnico del suono. Il baghèt era il suo fedele compagno di svago. Pronto a porgere la mano a chiunque, non potrà che essere ricordato. Grazie Cristian per l’impronta lasciata».

La salma giovedì mattina è giunta nella sua casa di via Vittorio Emanuele II al civico 56, dove venerdì sera alle 20 sarà recitato il Rosario. Le esequie saranno celebrate sabato 22 agosto, alle 10.30, nel cimitero di Casnigo.

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