Alzano e Nembro, l’invito della Sardegna
«Vi offriamo una vacanza da noi»

La proposta del coro Monteferru di Seneghe ai cittadini bisognosi dei due paesi seriani. «Onorati di alleviare la vostra sofferenza».

Un piccolo gesto di solidarietà, non per ricucire le ferite - quello sarà duro farlo, perché sono profonde - ma per accarezzare il cuore. È l’intento di un’iniziativa che ad Alzano Lombardo e Nembro - i due comuni amaramente accomunati in questi mesi - é giunta dalla Sardegna. Si chiama «sa ponidura», che per chi mastica di latino ricorda quella radice nel verbo comune: ponere come donare, offrire. La tradizione è millenaria, la solidarietà ancestrale.

Sa ponidura viene da lontano, come il senso di aiuto che la giustifica, perché in una terra che vive di contatto con la natura il mutuo soccorso é obbligatorio. Era così quando le greggi venivano decimate, e si sentiva l’urgenza morale di intervenire a sostegno del pastore malasortau. Lo si aiutava, insomma, in natura, donando un capo ciascuno a chi lo aveva perduto.

Perché i pastori lo sanno bene che qualcosa può andare storto: un furto, un incendio, una malattia. È allora che ci si dà una mano perché bisognerà pur dirselo che il welfare ufficiale ha le sue falle. Niente pecore però questa volta, bensì il desiderio di mettere a disposizione le proprie bellezze naturali per tornare a sognare. L’idea è del coro sardo Monteferru di Seneghe, nell’Oristanense, che nei giorni scorsi ha recapitato ai primi cittadini di Nembro e Alzano una mail che suonava così: una vacanza, quando si potrà, per alleviare il dolore dei vostri concittadini più colpiti.

Positiva l’accoglienza dell’idea, anche se c’è tutto da costruire e le urgenze sono per ora ancora altre. Eppure loro, i sardi, hanno chiara la proposta: raccogliere fondi per offrire una vacanza in Sardegna ai cittadini più bisognosi. Insomma, non si sa quando e non si sa chi, ma sicuramente si sa dove e perché.

Seneghe - il piccolo comune da cui proviene il coro maschile che firma l’iniziativa - ha meno di duemila anime. Sorge sulle penidici di Montiferru guarda sull’Iglesiente e sul Sulcis. «Bergamasco di Selvino il mio migliore amico di gioventù, e pure un nostro consigliere comunale; si chiamava Colleoni» racconta Aldo Cauli, membro del coro che ha la paternità della proposta e che ha firmato i documenti inviati nei due Comuni. Inviti che sanno di promessa e che verranno sostenuti con iniziative di crowdfunding . Che sia dall’estate del 2021 o da quella del 2022 è tutto da vedere. Chi potrà goderne e per quanto, pure, visto che i proponenti non puntano a una vacanza estemporanea ma a un’accoglienza da rinnovare nel tempo. L’idea è di certo piaciuta ai sindaci e ai due rispettivi assessori alla cultura: Graziella Piccinelli e Mariangela Carlessi, rispettivamente per Nembro e Alzano, che cercheranno di costruire questo ponte di solidarietà. Primo atto, l’esibizione del coro polifonico, che ha dato la disponibilità a far risuonare le proprie voci in una struttura cittadina.

«Dalle nostre parti si fa così - racconta Cauli -. Sa ponidura, quando c’è stato il terremoto in Abruzzo, ha portato in quelle terre 1.200 capi, pecore in dono dai pastori isolani a quelli del continente. Poi gli amici abruzzesi sono venuti a farci visita con i loro agnelli. A emergenza terminata. E in questo caso - continua Cauli - saremmo onorati di alleviare la vostra sofferenza». Con un tuffo nel mare che qui, ad Alzano e Nembro, è un sogno collettivo che va oltre la vacanza

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