«Scrocca» pedaggi per 7 mila euro
Seriate, 58enne bloccato al casello

Sequestrati libretto dell’auto e patente. L’uomo accusato di truffa per decine di passaggi accodandosi ai Telepass altrui.

La tecnica è semplice, l’applicazione sarebbe stata fulminea, rodata, quasi sistematica. Il più delle volte si sarebbe accodato all’auto davanti e veloce come un gatto sarebbe passato sfruttando la barra alzata del casello azionata dal Telepass offerto gentilmente dall’ignaro benefattore appena transitato, l’automobilista corretto che passa e paga anche per lui. In altre residue circostanze, variando sul tema, avrebbe addotto «problemi» con la carta per il pagamento del pedaggio, salvo dimenticarsi, una volta uscito a scrocco, di saldare il dovuto. Sicché, dai e dai, il conto del debito sarebbe cresciuto, al pari dei sospetti di Autostrade per l’Italia (in pratica Società Autostrade) e poi del desiderio della società di andare a fondo della questione.

Così ieri mattina, quando il 58enne bresciano alla guida della sua Volkswagen New Beetle nera, il nuovo modello del vecchio Maggiolino, si è trovato al casello dell’A4, a Seriate, in arrivo dalla Valle Seriana e diretto a Brescia, ad attenderlo ha trovato una sorpresa: non tanto un gentile automobilista a cui «scroccare» la scia, bensì una pattuglia della polizia stradale di Seriate con in mano il decreto di sequestro preventivo del libretto dell’auto e della patente richiesto dal pm Fabrizio Gaverini e firmato dal giudice. Alt, si fermi, guardi qui, gli hanno intimato gli agenti della Stradale e il 58 enne bresciano ha dovuto abbozzare, preso all’amo del suo stesso «gioco» secondo le accuse degli inquirenti e le denunce presentate nel corso degli anni. Al Maggiolino e al suo conducente bresciano sono contestati poco meno di un centinaio di passaggi «ticket free» dal 2019 a oggi, per l’equivalente di circa 7000 euro di pedaggi non pagati, prevalentemente, sul tratto Bergamo-Brescia dell’A4. Ma la vicenda del Telepass scroccato va avanti da parecchio tempo, anche sulle scrivanie della Procura. Il conducente della Volkswagen si ritrova a dover affrontare infatti tre querele con l’accusa di truffa, dato che la giurisprudenza, sentenze della Cassazione alla mano, tra cui una dell’aprile 2019 (15601/2019), riconosce che il passaggio di un’auto nelle «piste» riservate al pedaggio con il meccanismo Telepass in assenza di quel dispositivo integra la truffa mettendo in atto «artifizi e raggiri», tipico di quella fattispecie di reato, per eludere il meccanismo di pagamento del pedaggio e utilizzare l’autostrada a titolo gratuito. In effetti a carico del 58enne bresciano risulta pendente un procedimento per una serie di presunti passaggi non pagati e la questione è rimasta aperta in assenza di un tentativo da parte dell’automobilista di sanare la sua posizione con Autostrade per l’Italia. Invece di pagare quanto dovuto, sostiene l’accusa in sostanza, l’uomo avrebbe continuato imperterrito a «truffare» le autostrade fino al sequestro di patente e libretto (formalmente non dell’auto).

Il caso dell’automobilista bresciano non sembra peraltro un episodio raro. Il tratto Bergamo-Brescia pare sia uno dei teatri preferiti per il trucco del Telepass e i furbetti, nel mirino della Stradale, sembrano essere più numerosi di quanto si creda.

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