Borgo Palazzo, gravissimo il 24enne
L’appello del papà: «Cerco testimoni»

Il giovane si è schiantato in motorino lunedì notte, è ancora in Terapia intensiva.

È in condizioni disperate il ventiquattrenne che nella notte tra lunedì e martedì si è schiantato con il suo cinquantino contro i paletti para pedonali in via Borgo Palazzo, poco dopo l’incrocio con via Calepio di fronte alla filiale del Credito Bergamasco. Il giovane è andato in arresto cardiaco e il personale sanitario l’ha rianimato per più di mezz’ora. Ora si trova in prognosi riservata in Terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. «Ci teniamo a lanciare un appello – dice il padre –: chiediamo a chiunque abbia visto qualcosa o sia intervenuto di farsi vivo, di contattare la polizia locale o il giornale perché vogliamo che venga fatta chiarezza sulla dinamica esatta dell’incidente e anche sulle tempistiche dell’arrivo dei soccorsi».

Sono ore di angoscia e speranza per l’uomo e la figlia di 26 anni. La madre è deceduta nel 2005 per malattia. «Da due anni sono invalido – racconta il papà – ed entrambi i figli mi sono sempre rimasti vicino e si sono presi cura di me». Un figlio con la testa sulle spalle, racconta, che ha studiato al Centro di formazione professionale del Patronato San Vincenzo di Bergamo e che da quattro anni lavora come apprendista elettrauto. «Si è diplomato con il massimo dei voti – precisa orgoglioso il padre – e già durante il quarto anno ha fatto uno stage nella ditta in cui poi è stato assunto. È un ragazzo semplice che ha sempre adorato fare quel lavoro». Proprio questo mercoledì sarebbe dovuto partire con la fidanzata per Rapallo. «L’ho convinto a partire dopo due anni che non andava al mare e, infatti, gli ultimi messaggi che ci siamo scambiati lunedì riguardavano proprio le informazioni sui biglietti per il treno».

In queste ore difficili sono molti gli amici e i parenti che stanno esprimendo la loro vicinanza alla famiglia del ventiquattrenne. «Vogliamo ringraziare – conclude il padre – le persone che ci stanno vicine e il personale sanitario del Papa Giovanni per la professionalità e disponibilità. Ora stiamo tutti sperando che mio figlio si possa salvare».n 

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