Brembate Sopra piange Alessandra
portata via dal virus a soli 37 anni

Da più di un mese lottava contro il Covid-19. Era ricoverata in Terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni XXIII.

«Nel dolore per la morte di mia figlia Alessandra, ho avuto la grazia insieme a mio figlio Manuel di poterle stringere la mano, parlarle, darle una carezza e l’ultimo saluto prima che spirasse». Così la signora Anna racconta i momenti dolorosi dell’addio alla figlia. Uccisa a soli 37 anni dal coronavirus. Nella mattinata di venerdì 17 aprile su invito del personale dell’ospedale la mamma di Alessandra e il fratello Manuel hanno raggiunto l’ospedale Papa Giovanni. Qui, con tutte le precauzioni, sono entrati nel reparto di terapia intensiva e sono rimasti al capezzale di Alessandra sino alle 13 quando ha chiuso gli occhi per sempre.

Alessandra soffriva di una malattia autoimmune e dopo 37 giorni di ospedale ha dovuto arrendersi all’assalto del virus anche a causa della sua malattia pregressa. Tutta la famiglia Averara, che abita in via Tresolzio a Brembate Sopra, ha dovuto combattere contro il coronavirus: il papà Fernando, che è stato curato al Policlinico San Pietro ed è tornato a casa, il fratello Manuel e la mamma che però sono riusciti a cavarsela senza ricovero.

«I medici ci hanno detto che hanno fatto il possibile per salvare la nostra figlia, ma non sono riusciti. Noi li ringraziamo per essersi occupati di Alessandra con grande cura, attenzione e umanità – dice commossa mamma Alessandra –. Tutti i giorni chiamavano per aggiornarci sulle sue condizioni di salute».

Alla famiglia Averara è stato vicino il nipote, don Alessandro Gipponi, parroco di Predore che ricorda: «Alessandra era una ragazza genuina molto legata alla famiglia, la malattia molto dolorosa che aveva, da alcuni anni le impediva di lavorare. Alla mamma diceva: “è meglio che vada io prima di te”, perché a causa della malattia non voleva essere di peso a nessuno. Mia zia e mio cugino Manuel sono stati felici di aver avuto la fortuna di stringere la mano della loro Alessandra proprio negli ultimi atti della sua vita. Per una madre è stata una dolce carezza all’anima ferita».

Alessandra e Manuel, di 34 anni, sono figli adottivi, originari del Salvador. La ragazza è stata adottata dalla famiglia Averara quando aveva un mese, invece il giovane aveva 2 anni. La madre racconta che in quel periodo nella nazione dell’America Latina era scoppiata la guerra civile. Alessandra a causa della malattia pregressa è rimasta in famiglia, invece Manuel si è sposato ed è padre di un bambino di un anno e mezzo. Don Giacomo Ubbiali, parroco di Brembate Sopra, attraverso un post ha chiesto alla comunità di pregare per la trentasettenne Alessandra Averara e ha aggiunto: «Il Signore la accolga nel suo abbraccio e dia tanta forza ai suoi cari. Che Alessandra vegli su tutti i nostri giovani dal cielo». La salma di Alessandra potrebbe essere traslata a Brembate Sopra in questi giorni e poi, come suo desiderio, verrà cremata.

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