Calolziocorte piange Serena
morta a 45 anni per il coronavirus

La comunità della frazione Sala di Calolziocorte piange la scomparsa di Serena Lanfranchi, stroncata nella prima mattinata di martedì 24 marzo, a soli 45 anni, dal coronavirus. Una giovane solare, molto conosciuta, e la notizia della sua morte è stata accolta con grande dolore.

Alla fine di gennaio aveva avuto problemi influenzali, poi la situazione è peggiorata verso la fine di febbraio, tanto che ai primi di marzo era stata ricoverata presso l’ospedale Manzoni di Lecco, con i sintomi del Covid-19. Dopo vari giorni in terapia intensiva, qualche giorno fa si era registrato un miglioramento, ma poi la situazione nelle ultime ore è precipitata e Serena non ce l’ha fatta. Era originaria della popolosa frazione Sala, con abitazione nella via Giacomo Quarenghi, a pochi metri dall’ex statale per Bergamo. È qui che ha frequentato le scuole elementari, nel vecchio edificio poi abbandonato nel 2007 con la costruzione della nuova scuola. Poi la frequenza nella locale scuola media, proseguendo gli studi all’Istituto Bertacchi di Lecco dove ha conseguito il diploma di geometra.

Poi aveva iniziato l’attività lavorativa presso la società Edilsider, come disegnatrice, per vari anni, e poi l’impiego in alcune concessionarie auto della zona, con la scelta sempre di stare vicino alla zona di residenza dei genitori. È stata attiva per vari anni all’oratorio frequentandolo assieme alla tante amiche della sua generazione per tanti momenti spensierati. La sua grande passione è stata la pallavolo che ha praticato dall’età di undici anni per oltre 25 anni, prima nella squadra Gsa degli alpini di Calolziocorte e poi nel Volley del vicino comune di Vercurago, partecipando ai vari tornei che si svolgevano nella zona, nei vari periodi dell’anno.

Fin dalla mattinata di martedì ci sono stati numerosi post sui social di amici per ricordarla. «Serena, ti porterò sempre nel cuore e non appena tutto sarà finito verrò a incontrarti nel luogo del tuo riposo. Ciao piccola», si legge in uno dei messaggi, e ancora: «Riposa in pace cara amica e cara compagna di spensierate giornate pallavoliste. Ci hai lasciati impietriti e senza parole». «Ricordo il tuo sorriso, Sere – si legge in un altro post – la tua voce mentre giocavamo a pallavolo… sempre lo stesso sorriso anche quando ti ho incrociato quest’estate… ce l’avevi nell’anima il sorriso» .

«Aveva davvero tanti amici - ricorda una sua amica - era amica unica di tante persone, soprattutto di quelle in difficoltà e cercava di non farle sentire sole». Da una decina d’anni era andata ad abitare, da sola, in via Toscanini, nella zona dietro il palazzo municipale di Calolziocorte, ma la sua preoccupazione era sempre di stare vicina ai suoi genitori. Lascia la mamma Pinuccia, il papà Angelo, i fratelli Elena e Roberto e due affezionati nipotini.

La salma della giovane si trova all’obitorio dell’ospedale di Lecco e verrà portata per la cremazione, con la tumulazione delle ceneri, in forma ristretta come prescrivono le nuove norme, al cimitero di via Padri Serviti.

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