Cambiamenti climatici, il ghiacciaio dell’Adamello arretra sempre di più

Ogni anno dal ghiacciaio dell’Adamello, il più esteso d’Italia, spariscono 14 milioni di metri cubi di acqua, pari a 5.600 piscine olimpioniche.

A dirlo, la Carovana dei ghiacciai di Legambiente che mercoledì 25 agosto a Ponte di Legno ha presentato i risultati del monitoraggio effettuato sui ghiacciai che si estendono fra le province di Brescia e Trento.

Pian di Neve, Mandrone e Presena sono tra i più noti dei singoli corpi glaciali che, complessivamente, nel 1957 occupavano 19 chilometri quadrati, scesi a 17,7 nel 2015, ma a preoccupare è lo spessore: dal 2016 a oggi si è registrata una riduzione di 10-12 metri.

«Le masse glaciali dell’Adamello – ha evidenziato Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente - colpiscono per dimensioni e bellezza, ma potrebbero sparire del tutto nel giro di qualche decennio se continueremo con il trend attuale di immissioni in atmosfera di gas climalteranti». Il ghiaccio dell’Adamello si trova al di sotto delle condizioni di equilibrio in cui si trovano abitualmente i ghiacciai delle Alpi lombarde (3.400 metri di quota contro i 3.000 metri dell’Adamello) e da ciò ne derivano le condizioni di particolare fragilità , come rilevato da Amerigo Lendvai del Servizio Glaciologico lombardo, Christian Casarotto del Museo delle scienze di Trento e Gianluca Tognoni di Meteotrentino. Le osservazioni mettono in luce che gli affioramenti rocciosi trasmettono ancora più calore accelerando il processo di fusione glaciale, frammentando il ghiacciaio come accaduto di recente nella zona del Caduti dell’Adamello alla Lobbia Alta (dove soggiornò Papa Giovanni Paolo II): gli alpinisti fino a dieci anni fa lo raggiungevano senza mai togliersi i ramponi, oggi invece devono camminare sulla roccia.

Anche nel 2019, nonostante l’innevamento di inizio estate sia stato abbondante la fine della stagione, si è chiusa con un’ingente fusione di ghiaccio. Le osservazioni del 2021 mettono in luce che la neve residua è già quasi esaurita ad agosto nella stazione di misura nei pressi del passo Veneracolo (3.100 metri di altitudine). «Se si dovesse esprimere l’Adamello con un’immagine - ha spiegato Marco Giardino, segretario del comitato glaciologico italiano - sarebbe una fotografia in bianconero a elevato contrasto, in grado di evidenziare i segni delle espansioni glaciali del passato e quelli degli attuali fenomeni di deglaciazione del massiccio».

Simile alla Goletta dei laghi, la Carovana dei ghiacciai di Legambiente, alla sua seconda edizione, fino al 13 settembre monitorerà lo stato di salute di 13 ghiacciai alpini, per sensibilizzare sugli effetti dei cambiamenti climatici.

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