Champions, le richieste Uefa
Ora la palla torna all’Atalanta

Luci, seggiolini, area hospitality e spazi per tv e stampa. La società nerazzurra farà le sue valutazioni tecniche ed economiche.

Missione compiuta. Dopo una tappa tardo pomeridiana in quel di Zingonia, la delegazione Uefa oggi è a Reggio Emilia per passare al setaccio il Mapei Stadium, campo di casa dell’Atalanta in Europa League e candidato a diventarlo anche per la Champions, a meno che la società nerazzurra non decida di accontentare le (tante) richieste del massimo organo continentale del pallone.

Richieste tutto sommato non sorprendenti, perché già informalmente anticipate ai dirigenti dell’Atalanta in occasione del viaggio a Nyon, cittadina svizzera sede dell’Uefa, dello scorso 20 giugno. Comunque già facilmente desumibili dando un’occhiata agli altri stadi europei.Se l’Uefa continua nella sua strategia di non rilasciare dichiarazioni di sorta, in serata arriva un comunicato dell’Atalanta: «Sono stati due giorni di incontri e confronto nonchè sopralluoghi al Gewiss Stadium tra i delegati Uefa e l’Atalanta, rappresentata dal direttore operativo Roberto Spagnolo, ed i responsabili di tutte le aree interessate».

«A chiusura della due giorni, la delegazione Uefa ha dato indicazioni e prescrizioni necessarie affinchè lo stadio possa essere a norma per ospitare le partite della fase a gironi della prossima Champions League. La società farà ora una verifica tecnica della fattibilità di quanto richiesto soprattutto a livello di tempi».

In sostanza, la Uefa di deroghe non ne concederà, anche per non creare precedenti. Potrebbe semmai chiudere un occhio sull’illuminazione della curva Sud. Per il resto c’è poco da fare: bisogna mettere i seggiolini nella medesima curva, ed era assolutamente scontato, così come nella tribuna Ubi. E qui la situazione è più complicata.

Ci sono poi da trovare spazi adeguati per i cronisti tv, i giornalisti e l’area hospitality. Nel primo caso si parla di fino a 32 persone tutte da piazzare. E di spazi disponibili e centrali non ve ne sono, a meno di non far sparire la tribuna d’onore. Prospettiva difficile. Per i giornalisti servirebbero almeno 160 postazioni secondo i canoni Uefa, e al Gewiss stadium ce ne sono una settantina.

A questo punto la palla torna dritta sparata nel campo dell’Atalanta: nei prossimi giorni ci sarà una riunione per quantificare l’importo degli interventi, le difficoltà e i tempi. Fatte le stime del caso, saranno i vertici della società nerazzurra a decidere il da farsi. L’Uefa non ha preclusioni: se i parametri saranno rispettati la Champions si giocherà qui. Il problema è a quale prezzo. Ps: nel caso di passaggio al turno successivo di Champions, i requisiti si fanno ancora più stringenti. Quelli snocciolati dalla delegazione Uefa si riferiscono ai soli gironi.

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