Colere, bambini organizzano gara di bici
Il ricavato a sostegno della scuola

Hanno realizzato il podio, scritto il regolamento e raccolto le iscrizioni.

Hanno preparato il podio per le premiazioni con dei secchi di vernice vuoti, usato le coppe vinte alle gare di sci per le premiazioni. Si sono occupati del cronometraggio, del volantinaggio, della stesura del regolamento. Tutto per dare una mano alla scuola elementare del paese.

Giulia Belingheri, Matteo Belingheri, Mattia Bettoni e Thomas Bettineschi hanno organizzato una gara di bici. E fino a qui non ci sarebbe nulla di particolare, non fosse che i quattro ragazzini di Colere che si sono messi in gioco per organizzare la piccola competizione hanno tra i 10 e i 12 anni.

«L’idea è nata lo scorso anno – racconta Sara Belingheri, una mamma -. I bambini erano tornati a casa un giorno dicendo che avrebbero voluto fare qualcosa per la scuola». Ecco l’idea della gara di bici, partita un po’ sottotono nella prima edizione, «con pochi iscritti – continua -, ma perché tutto era stato organizzato in pochissimo tempo. Quest’anno invece la “macchina” è partita prima: hanno preparato le locandine per la gara e le hanno distribuite nei bar e per le strade di Colere; hanno scritto il regolamento della competizione; hanno preparato i premi, riutilizzando le coppe che i ragazzi hanno vinto nelle gare di sci, staccando le etichette e rifacendole al pc; hanno preparato un podio fai da te e l’inno d’Italia per le premiazioni. E poi hanno sistemato una scatola, sigillata, dove ognuno poteva mettere la quota d’iscrizione».

Alla gara, che si è svolta mercoledì, hanno partecipato una quindicina di ragazzini . «Ognuno – spiega la mamma – aveva a disposizione sei manche per stabilire il tempo migliore su un percorso predisposto per le strade della contrada dove si erano dati appuntamento, i “Pià”. C’erano premi per tutti: per i primi classificati delle coppe, ma anche dei buoni pizza offerti dai pub del paese, Nevada e Bucaneve, che hanno collaborato volentieri. E poi per tutti le caramelle». I ragazzini hanno pensato anche alla sicurezza stradale, e non potendo chiudere la strada hanno chiesto a un nonno di mettersi all’ingresso della contrada per avvisare i partecipanti dell’arrivo di automobili. Dopo averle fatte passare, la gara riprendeva. «Tutto è nato da loro – conclude la mamma –. L’aiuto che abbiamo dato è stato davvero minimo. È bello che abbiano voluto mettersi in gioco per far qualcosa per la scuola: anche nelle prossime settimane raccoglieranno in quella scatola sigillata le offerte che la gente vorrà dare». La scatola verrà aperta dalle maestre il primo giorno di scuola, solo allora i ragazzini scopriranno il risultato degli sforzi. Ma l’impegno che hanno messo nell’organizzare la gara e l’obiettivo della raccolta fondi hanno un valore che va oltre quello economico.

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