Colpa dei selfie o vandali?
Arlecchino è senza manganello

Il grande Arlecchino della Valle Brembana inizia il 2020 senza il suo immancabile «batocio». Ignoti, infatti, nella notte di San Silvestro si sono arrampicati sulla statua-scultura installata nel febbraio 2015 alla rotatoria di Villa d’Almè, dove si incontrano la provinciale della Valle Brembana con la Villa d’Almè-Dalmine, facendo cadere il manganello.

Non è dato sapere se quanto successo sia per un atto di vandalismo voluto o qualcuno sia salito per scattare delle foto o sparare petardi e poi nello scendere abbia danneggiato la statua. Sta di fatto che il «batocio» con cui Arlecchino indica agli automobilisti la strada della Valle Brembana, si è staccato frantumandosi a terra. Ad avvertire l’azienda che quattro anni fa ideò e fece posare la scultura, ovvero la «Sonzogni marmi e pietre antiche» di Zogno, sono stati proprio alcuni dipendenti della stessa ditta, di passaggio dalla rotatoria. «Mi hanno chiamato di mattina – dice il titolare Marino Sonzogni – per dirmi che ad Arlecchino mancava il manganello.

Probabile che qualcuno si sia arrampicato inopportunamente per fare delle foto oppure qualche vandalo lo abbia preso di mira appositamente. Di sicuro qualcuno vi è salito sopra perché abbiamo trovato le impronte delle scarpe sul resto della statua. Sta di fatto che il “batocio” si è rotto ed è caduto a terra. Vedremo se nella zona ci sono delle telecamere per individuare i responsabili. Nel frattempo abbiamo recuperato il pezzo. Dopo le vacanze provvederemo a ricostruirlo e a riparare la statua».

La grande statua di Arlecchino in marmo di Carrara e marmo arabescato orobico di Camerata Cornello, la più grande al mondo raffigurante Arlecchino, è stata scolpita dall’artista milanese Nicola Gagliardi, è alta oltre 3 metri e pesa 18 tonnellate.

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