Coronavirus, i ricoverati salgono a 740
Massima allerta per gli ospedali orobici

Si ribaltano i reparti per aumentare i posti. Al «Papa Giovanni» si arriverà a 218 letti nelle degenze. Pezzoli: «Ma non possiamo superare i 52 nelle Terapie intensive».

È una corsa continua per recuperare posti letto, gli ospedali bergamaschi sono sotto pressione davanti al costante aumento di ricoveri Covid: ieri si è arrivati a quota 740 pazienti Covid, tra degenze e Area critica, in tutte le strutture sanitarie di capoluogo e provincia, 13 in più rispetto a venerdì. E il livello di allerta si innalza: rispetto alla tabella dei posti da rendere disponibili elaborata dalla Regione Lombardia per fronteggiare l'emergenza della pandemia si è arrivati alla soglia più alta, la 4b per le degenze ordinarie e la 4b/c per le terapie intensive, con una situazione decisamente delicata in particolare per l’Area critica. Questo significa che per fare spazio ai malati contagiati dal Sars-Cov2 e poterli assistere al meglio, è necessario chiudere diverse attività ordinarie, o almeno ridurle, tagliare le sedute di sala operatoria e dirottare personale sui reparti Covid.

Posti per altre patologie

«Stiamo continuando a rivoluzionare reparti, la situazione è preoccupante, anche se certo non paragonabile al lockdown del marzo scorso. Ma la pressione è forte, e, per il momento, non stiamo vedendo ancora gli effetti delle ultime restrizioni, almeno non nei ricoveri – rimarca Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo –. Per quanto riguarda le degenze ordinarie Covid ci stiamo organizzando per arrivare alla disponibilità di 218 posti letto, è il livello più alto, il 4b. Saremo pronti nei prossimi giorni, attualmente i posti disponibili in tutto sono 189, abbiamo comunque già recuperato altri 24 posti in Gastroenterologia. Ogni giorno abbiamo una media di 10 nuovi ricoveri da organizzare, molti arrivano da altri ospedali, da altre province, in particolare dall’area bresciana, ma anche l’afflusso dei malati bergamaschi resta sostenuto: solo venerdì abbiamo accolto 7 nuovi malati, tutti bergamaschi. Anche per le Terapie intensive abbiamo recuperato spazi: siamo riusciti ad aprire altri 12 posti, 8 di intensiva e 4 di subintensiva, utilizzando la recovery room adiacente alle sale operatorie. Ma non possiamo superare il tetto dei 52 posti disponibili per il Covid nella Terapia intensiva, ora ne abbiamo occupati già 43, siamo vicini al limite: siamo hub per diverse patologie tempodipendenti, ci sono le urgenze a cui dare risposte, dei 70 posti totali una quota va salvaguardata. È una situazione molto delicata, la pressione c’è e si sente, e ormai siamo costretti a ridurre al 50 per cento le attività di sala operatoria».

Attività sospese

La riorganizzazione per la fase 4b dei ricoveri è in corso anche per quasi tutti i presidi dell’Asst Bergamo Est: questo significa la messa a disposizione potenziale di più di 160 posti letto per acuti (a fronte dei più di 130 attuali), 12 per la Terapia intensiva (attualmente 8) e più di 20 posti letto per i subacuti, dedicati alla riabilitazione. Questo mentre continuano gli accessi a tutti i pronto soccorso degli ospedali che fanno capo all’Asst Bergamo Est di pazienti positivi al Covid che necessitano i ricoveri, e anche di malati contagiati che arrivano da fuori provincia. Inevitabile, per la pressione ospedaliera nell’Asst Bergamo Est, la sospensione delle attività ordinarie, garantite le urgenze indifferibili. «Diventerà quanto mai prioritario definire un piano di trasferimento per trattare le patologie non Covid – fanno sapere i vertici dell’Asst Bergamo Est –. Questo attivando una collaborazione con gli hub sia della provincia sia extraprovincia, come già accaduto nei giorni scorsi».

Il problema del personale

Momento delicato, soprattutto per la Terapia intensiva, anche all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo: «La pressione si sta facendo sentire – rimarca Massimo Castoldi, direttore sanitario – . Se per le degenze ordinarie stiamo passando dagli 82 letti disponibili ai 96, ma non tutti sono occupati, con le Terapie intensive siamo vicini al tutto occupato. Attualmente abbiamo 13 posti disponibili, dei quali 11 occupati, quindi il livello di saturazione è vicino. Potremo allargare fino a 17 letti disponibili, ma non di più. Anche perché il personale da dedicare alle Terapie intensive Covid non si improvvisa. Già molto personale è dirottato sui pazienti Covid, abbiamo chiuso 5 sale operatorie e day surgery, e nelle Terapie intensive abbiamo praticamente la metà dei posti disponibili dedicati ai malati Covid. Dobbiamo garantire letti anche per altre patologie, per l’emergenza in particolare. Humanitas Castelli resta Covid free, ma proprio per recuperare personale abbiamo chiuso l’area di Medicina e dei subacuti, così come in Gavazzeni ormai abbiamo la metà dei reparti dedicati esclusivamente al Covid, e quindi l'attività di elezione è in sostanza dimezzata».

Reparto per sospetti Covid

Si stanno «rivoluzionando» anche gli Iob-Istituti ospedalieri bergamaschi del Gruppo San Donato: al Policlinico San Marco di Zingonia, per fronteggiare la crescente richiesta di ricoveri, sono attivati 5 posti di Terapia intensiva, dedicati ai pazienti Covid (ne vengono mantenuti 2 per i degenti non Covid); questi posti sono frutto dell’ampliamento della Terapia Intensiva effettuato in tempi brevissimi a fine anno scorso proprio in prospettiva di nuove ondate Covid e sono ospitati in una struttura dedicata, adiacente alla Terapia intensiva già esistente. Nel Policlinico, inoltre, è attivo un reparto per sospetti Covid provenienti dal pronto soccorso, gestito da personale dedicato, dal quale i pazienti che risultassero positivi vengono trasferiti, attraverso protocolli di sicurezza, al Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro. Medici e infermieri del Policlinico San Marco, inoltre, sono coinvolti nella gestione dei pazienti ricoverati nei reparti Covid del Policlinico San Pietro, quindi sono ridotte le attività non urgenti e procrastinabili. Al Policlinico San Pietro, intanto, è stata attuata la riconversione di diversi reparti per mettere a disposizione i 127 posti letto Covid attivi (di cui 6 in Terapia intensiva), che potranno salire anche fino a 146.

Anche all’Asst Bergamo Ovest si lavora per fronteggiare l’afflusso dei ricoveri: domani i vertici faranno il punto sulla situazione.

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