Covid, i dati dei Comuni bergamaschi
Tra i piccoli sotto la lente Torre de’ Busi

La mappa del virus in provincia. Bergamo resta in testa alla lista nera, a seguire Treviglio, Romano, Albano e Mapello.

Il trend, purtroppo, è confermato. Crescono i contagi, anche nella Bergamasca. Si tratta di un aumento contenuto, con numeri e variazioni meno preoccupanti di quelli registrati nelle altre province lombarde. Ma la crescita intravista nei primi giorni del 2021, dopo settimane trascorse in discesa, inizia a consolidarsi. Lo fa negli ultimi sette giorni, come confermano gli esperti di Ats Bergamo: dal 6 al 12 gennaio + 688 nuovi casi di Covid-19, contro i 536 accertati dal 30 dicembre al 5 gennaio. Significa che nell’ultima settimana la Bergamasca è cresciuta a una media giornaliera pari a 98 casi al dì, superiore alle media di 77 nuovi contagi quotidiani accertata fra il 30 dicembre e il 5 gennaio. Dati, quelli degli ultimi 14 giorni, in chiara controtendenza: fino a fine 2020 la curva viaggiava infatti in discesa, con una sforbiciata dei casi fotografata settimana dopo settimana.

Basta guardare allo storico: + 1.162 casi dal 25 novembre all’1 dicembre, poi + 909 dal 2 all’8 dicembre, quindi + 778 dal 9 al 15 dicembre e + 770 nell’intervallo 16-22 dicembre, fino a scendere a quota + 452 dal 23 al 29 dicembre. Da lì in poi, e siamo in pieno periodo festivo, la discesa frena e la curva torna a virare all’insù: con, appunto, + 536 casi (30 dicembre-5 gennaio) e + 688 negli ultimi sette giorni. Un’inversione di rotta che gli epidemiologi bergamaschi di Ats avevano previsto, immaginando l’effetto rimbalzo causato dall’allentamento dell’attenzione e delle misure di prevenzione nei giorni di festa, fra tavolate imbandite e qualche cenone. Anche se non si esclude ancora che la crescita possa essere un effetto del lavoro tornato a pieno regime nei laboratori di analisi.

Passando dall’analisi provinciale a quella comunale, nella settimana 6-12 gennaio le località che hanno registrato un’incidenza maggiore di tamponi positivi sulla popolazione sono Fonteno, Torre de’ Busi, Spinone al lago, Fuipiano Valle Imagna e Zandobbio. Per quasi tutte l’aumento di contagi appare legato a contagi familiari. In realtà, la posizione di Fonteno e Fuipiano – che risultano in vetta alla «classifica» pur con numeri ridottissimi (Fonteno + 3 contagi, Fuipiano + 1) – sembra essere viziata dalla base estremamente ridotta della popolazione dei due Comuni. Nel caso di Torre de Busi, invece, il paese – dove sono accertati alcuni focolai familiari – è cresciuto al ritmo di 5.2 casi ogni 1.000 abitanti: in termini assoluti significa + 11 nuovi tamponi positivi, contro i + 7 accertati la settimana precedente. Segue Spinone al lago, con 5 casi ogni 1.000 abitanti e + 5 tamponi positivi (nella settimana precedente erano invece pari a zero), così come Zandobbio: il Comune della Val Cavallina, a causa di alcuni focolai familiari, è cresciuto al ritmo di 3.7 casi ogni 1.000 abitanti, che in termini assoluti equivalgono a + 10 positivi in una settimana contro i 7 accertati fra il 30 dicembre e il 5 gennaio.

Passando all’analisi che tralascia l’incidenza sulla popolazione, e considera solo i dati in termini assoluti, il Comune con il numero maggiore di casi accertati fra il 6 e il 12 gennaio è quello di Bergamo: + 135, più del doppio di quelli (66) registrati nei sette giorni precedenti. Seguono Treviglio con + 37 casi (contro i + 27 della settimana precedente), Romano di Lombardia con + 20 (nei sette giorni prima erano + 15), Albano Sant’Alessandro con + 16 (più del doppio dei 7 casi accertati fra il 30 dicembre e il 5 gennaio) e Mapello con + 12 (contro i 7 della settimana prima). Emblematico anche il caso di Ciserano che passa dall’avere zero nuovi tamponi positivi nel periodo 30 dicembre-5 gennaio ai + 10 contagiati nella settimana 6-12 gennaio.

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