Crac banche e truffa dei diamanti
Aumentano le richieste di risarcimento

I dati di Federconsumatori Bergamo: 300 risparmiatori bergamaschi coinvolti nel caso del fallimento delle banche, mentre 450 sono quelli incorsi nella truffa dei diamanti, per una cifra che si avvicina ai 5 milioni di euro investiti.

Investitori sfiduciati, incompetenti in materia finanziaria e disillusi rispetto all’efficacia degli strumenti di risparmio. Questo il ritratto che emerge dagli studi di Federconsumatori Bergamo all’alba della presentazione del volume «Sos risparmio. Dove vanno i nostri soldi?», presentato ieri, martedì 3 settembre, in collaborazione con la Camera di commercio. Per capire meglio il fenomeno, l’associazione dei consumatori ha affrontato il tema partendo da alcuni casi specifici: il fallimento delle Banche venete e di Banca Etruria, la vicenda dei diamanti collocati ai clienti degli istituti di credito e il caso degli 800 risparmiatori coinvolti nel concordato preventivo della Cooperativa Legler.

«Tutti casi emblematici che sono stati letti dal nostro Osservatorio – spiega Antonio Bettoni, curatore della pubblicazione –. I dati Federcosumatori relativi a giugno di quest’anno sulla base dell’assistenza fornita parlano di 300 risparmiatori bergamaschi coinvolti nel caso del fallimento delle banche, mentre 450 sono quelli incorsi nella truffa dei diamanti per una cifra che si avvicina ai 5 milioni di euro investiti». Secondo le ultime stime aggregate, i soggetti coinvolti nel crac delle banche potrebbero oscillare in provincia fra i 2.500 e 3 mila, mentre fino a 1.500 si stimano gli investitori scottati dal caso diamanti, per un monte totale complessivo investito che sfonda ampiamente il muro dei 10 milioni di euro. E in entrambi i casi, è in aumento negli ultimi tempi il numero di investitori che intende chiedere un risarcimento.

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