Da Gandino in viaggio in Sudamerica
Con 20 euro al giorno, addio al lavoro fisso

«Sogna, viaggia, vivi» per Enrico Giovanni Botta è un proposito da realizzare ogni giorno, in cui crede a tal punto che è anche il titolo del libro che ha pubblicato in cui racconta la sua avventura lunga 169 giorni in Sudamerica.

Il 33enne di Gandino, infatti, è partito ad agosto del 2018, zaino in spalla (anzi due da 55 e 15 litri) e - racconta - «una grande voglia di mettermi in gioco realizzando uno dei miei tanti sogni: viaggiare da Quito a Ushuaia via terra attraverso cinque Paesi (Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina) e con un budget medio di 20 euro al giorno utilizzando bus fracassati, facendo autostop per più di 3.000 km, vedendo luoghi spettacolari e conoscendo un sacco di persone da ogni parte del mondo».

Ogni aspettativa è stata soddisfatta ed ora Enrico ha messo nero su bianco impressioni, riflessioni, aneddoti che aveva condiviso con amici e conoscenti attraverso il blog che ha scritto durante i mesi di viaggio. «La scelta di partire non è stata semplice - racconta -. Ma ho deciso di fare quello che desideravo. Avevo un lavoro a tempo indeterminato che ho lasciato per cercare di vivere in modo diverso». Una decisione che a molti potrebbe sembrare pazzia, ma «dopo 11 anni seduto a una scrivania e una vita che non mi apparteneva, ho deciso di mollare tutto e di partire alla scoperta di me stesso». Enrico era impiegato in un’azienda chimica a Cazzano Sant’Andrea; ora lavora con ritmi più a propria misura grazie al network marketing, ovvero commercio online.

Per il giovane il viaggio deve essere lento per assaporare incontri e luoghi, e quindi autobus e tanti chilometri in autostop, il modo migliore per conoscere le persone. Qualche momento di difficoltà c’è stato. Come quel giorno tra Argentina e Cile lungo una strada deserta dov’è gli automobilisti erano veramente pochi: «Ho percorso in 10 ore 31 km, su e giù per 1000 metri di dislivello. Alla sera ero in un luogo isolato, ma sono stato ospitato da una famiglia di contadini che mi hanno aperto la loro casa come fossi uno di famiglia». Quello in Sudamerica è stato il primo grande viaggio dopo diverse esperienze più brevi, sempre in solitaria, a Cuba, Costa Rica, Tailandia, Sud Africa ed alcune lavorative in India ed Indonesia.

«Ho la passione del viaggio da quando, per la prima volta, sono andato in India per lavoro e ricordo ancora quell’energia, quei profumi e le caratteristiche di questa gente che mi ha letteralmente colpito al cuore. È da allora che cerco di viaggiare il più possibile. Inoltre sento il bisogno di staccare dalla routine, dalle “verità” che ogni giorno i mass media ci gettano in testa e dagli schemi che la società cerca di imporci. Voglio conoscere nuove persone, nuovi punti di vista, nuovi luoghi. In poche parole voglio vivere la vita che desidero. Mi piacerebbe rappresentare un’idea e fungere da stimolo a coloro che desiderano realizzare i propri sogni e obiettivi nonostante le circostanze che, tutti, inevitabilmente, incontriamo nella vita». Il libro pubblicato è uno dei modi per comunicare ad altri la sua «filosofia di vita».

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