Dalle 1.200 lire ai 2 euro l’ora
Ecco come è cambiata la sosta

La moneta unica e una diversa sensibilità hanno molto cambiato le cose, ma rispetto al 1999 si paga il 222% in più. E Confesercenti attacca.

Fino al 1999 la sosta in città era una cosa semplice. Molto più semplice. D’accordo, stiamo parlando del secolo scorso in ogni senso: cronologicamente, monetariamente e dal punto di vista del tasso di motorizzazione, decisamente inferiore a quello attuale. Per non parlare della sensibilità ecologica e del costo del lavoro e delle materie prime. Morale, la sosta era permessa dalle 9 alle 12.30 e dalle 14,30 alle 19 senza distinzione di zona: costo, 1.200 lire. Per la cronaca, il sistema era regolamentato con un’ordinanza del 1968, tanto per capirci.

Ad aprile 1999 arriva la svolta: stop alla sosta gratuita nella pausa pranzo e divisione della città in tre zone, conseguenza del Piano arcobaleno: nella rossa, quella più centrale si passa d’un botto da 1.200 a 2.500 lire, nella arancione ci si ferma a 1.800 e quelle esterne invece scendono a 1.000 lire. Le tariffe erano comunque ferme da 10 anni al netto dell’adeguamento all’inflazione. In questo grafico potete vedere l’evoluzione delle tariffe in questi anni.

Poi arriva l’euro, e tutto sommato il passaggio non è così traumatico: 1,30 per la rossa, 1 per l’arancio e 0,50 per la gialla. Semplice passaggio monetario. A febbraio 2007 arriva un primo importante aumento: la rossa passa a 1,60 euro, l’arancio a 1,20 e la gialla a 0,80. Cinque anni dopo, altro giro di giostra: centrale a 1,80, semicentrale a 1,30 ed esterna a 0,80. Da lunedì 14 novembre, si arriva a 2 cifre tonde su 3: 2 euro per la rossa, 1,50 per l’arancio e 1 secco per la centrale.

«Nel ribadire le nostre critiche di fondo al piano della sosta con particolare riguardo all’incremento delle tariffe e al fatto che non si vede il disegno strategico legato ad una diversa mobilità cittadina» attacca Giacomo Salvi, direttore di Confesercenti: «Riscontriamo in ogni caso con favore sia il prolungamento della temporizzazione massima con un’ora in più e il fatto di aver accolto la richiesta relativa al posticipo dell’entrata in vigore della sosta domenicale a pagamento. Lo scivolamento a gennaio, in considerazione dell’imminente periodo natalizio - con i suoi risvolti commerciali – è sicuramente da apprezzare. Il tema della sosta rimane comunque sensibilissimo e strategico per il rilancio del centro storico. Confesercenti auspica pertanto che nei prossimi mesi si torni a un confronto sul tema».

Sono passati 17 anni da quell’aprile 1999 quando si pagavano 1.200 lire: ora al cambio farebbero 3.872,54. Un rapporto numerico che in sé e per sé non ha alcun senso perché non tiene appunto conto di innumerevoli fattori, dalla moneta unica al costo del lavoro e dei carburanti, al peso della mobilità, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, stiamo paragonando secoli diversi così come modalità: ma fa comunque specie vedere che la sosta in centro in questi anni è aumentata del 222%. Quello sì...

© RIPRODUZIONE RISERVATA