Dalle Valli alla Pianura, il contagio frena
Ma è lontano lo «zero casi» del 22 agosto

Si ferma la corsa del virus, iniziata un mese fa: nell’ultima settimana +5,44%, mentre in quella precedente l’aumento degli infetti era stato +8,81%. Calo generalizzato pure nelle aree che più hanno sofferto la seconda ondata.

Eccola finalmente la discesa, ormai decisamente evidente dopo settimane di sacrifici e di numeri preoccupanti. Tanto inseguita, agognata, annusata, e adesso la discesa si vede. Dappertutto, in ogni area in cui è divisa la provincia bergamasca. Anche nelle zone ce erano state più sotto pressione in questa seconda ondata, ovvero sia la Pianura e l’Isola con la Valle San Martino. Anche qui, decrescita. Basta guardare la curva dei nuovi contagiati che accompagna i dati delle ultime cinque settimane per rendersene conto. La Bergamasca è cresciuta parecchio, in termini di nuovi casi di Sars-Cov2, tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre; poi la crescita ha iniziato a frenare nella seconda settimana di questo mese, si è stabilizzata nei sette giorni seguenti, fino a diventare una rampa in discesa nell’ultima settimana. Una rampa che hanno iniziato a imboccare tutti i territori bergamaschi. Vedere i dati per credere.

In sette giorni, 1.263 casi

Prima di quelli territoriali, i complessivi: l’intera provincia scende da una variazione settimanale dell’8,81% (+ 1.859 casi, 12-19 novembre) ad una variazione del 5,44% (+ 1.263 casi, 20-27 novembre).

Le singole aree, ora. Bergamo e hinterland fra il 12 e il 19 novembre erano cresciuti del 6,18% (+353 casi), fra il 20 e il 27 novembre invece «solo» del 3,7% (226). La Valle Seriana e la Valle di Scalve sono passate da una crescita del 3,33% (108 tamponi positivi) nella settimana 12-19 novembre a una crescita del 2,52% (+85) fra il 20 e il 27 novembre. In discesa anche la Valle Brembana e la Valle Imagna che dal +5, 74% (+76 positivi) del periodo 12-19 novembre scendono a quota + 3,21% (45 positivi) degli ultimi sette giorni. La zona dei Laghi e delle valli limitrofe assottiglia la crescita da quota +7,19% (+185 contagi) a quota +6,12% (+171) mentre la Pianura orientale vira dal +12,37% (+191) della settimana 12-19 novembre al +7,14% (+126) degli ultimi sette giorni.

Altra buona notizia, parecchio attesa: dimezzano i nuovi tamponi positivi le aree più «critiche» di questa seconda ondata. Partendo dalla Pianura occidentale: qui i Comuni iniziano a correre in discesa, e passano dal +14,62% del periodo 12-19 novembre al +7,81% del 20-27. Significa, in termini assoluti, passare da una variazione settimanale di 627 nuovi casi a una variazione di 389 nuovi tamponi positivi al Covid-19 accertati. Iniziano a respirare anche l’Isola e la Valle San Martino: se dal 12 al 19 novembre si era registrato un aumento di casi pari al 13,2% (+319 contagi) nell’ultima settimana la variazione è scesa a +7,93% (221 contagi).

Treviglio, 67 infettati

Emblematico il caso di Treviglio, fra i Comuni nel mirino degli epidemiologi da oltre un mese. Ebbene, ricostruendo la curva da metà ottobre in avanti, la città della Bassa occidentale ha raddoppiato i nuovi casi nel giro di due settimane: da +72 (19-26 ottobre) è schizzato a +144 nuovi casi (27 ottobre-3 novembre). Poi si è stabilizzato con + 143 casi (4-11 novembre) e + 124 casi (12-19 novembre), fino a correre in discesa dimezzando i nuovi positivi, ridotti a +67 dal 20 al 27 novembre. Non si può tracciare la stessa curva per Fara Gera d’Adda, che rappresenta una delle pochissime eccezioni a questo calo generalizzato che si registra nell’intera provincia: considerando gli stessi intervalli, la variazione settimanale passa da +19 a + 38, poi + 23, + 42 e + 49. Ma, appunto, si tratta di una mera eccezione.

La curva in discesa

Tornando all’analisi provinciale, va comunque evidenziato che quelle appena citate – Isola e Pianura occidentale – sono le aree in cui anche nell’ultima settimana s’è registrato il numero maggiore di contagi di tutta la Bergamasca: ma non sarebbe corretto, per interpretare il trend, guardare solo al dato statico, ovvero quello degli ultimi sette giorni. La curva - a differenza della settimana scorsa - fotografa un percorso in discesa per tutte le zone orobiche, compreso il territorio cuscinetto fra Bergamo e Milano.

È chiaro: l’intera provincia è costellata di segni più davanti alle variazioni quotidiane e settimanali, lontano anni luce da quel «zero nuovi casi» registrato un’unica volta da inizio epidemia, era il 22 agosto. Ma, in ogni caso, il trend è innegabile: s’inizia a camminare in discesa. E finalmente, ovunque.

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