Disabile aggredito e derubato
I compagni lo risarciscono

Il ragazzo sarebbe stato aggredito e derubato all’uscita da scuola: indagini in corso. Gli amici dell’istituto Pesenti in campo: «Vogliamo dimostrare che la nostra è una buona scuola».

A volte è nelle situazioni di difficoltà che si può fare la differenza. Come quando a un episodio di violenza accaduto dopo la fine delle lezioni, in un giorno come tanti altri, si reagisce con una vera e propria gara di solidarietà. Succede all’Istituto Pesenti di Bergamo, dove i ragazzi della scuola hanno scelto di affrontare un brutto episodio prendendo posizione nel modo migliore possibile: rimboccandosi le maniche e mettendosi in gioco.

La vicenda

I fatti sono di qualche giorno fa: uno studente della scuola, disabile a causa di problemi d’udito, terminate le lezioni si avvia verso la stazione per prendere il pullman. Secondo le prime ricostruzioni, viene prima aggredito e poi derubato da altri ragazzi, nell’indifferenza generale. Un episodio sul quale sta indagando la Questura, che ha raccolto la denuncia della famiglia e che sta cercando di ricostruire l’accaduto in accordo con la Procura dei Minori. «Siamo venuti a conoscenza di quest’episodio tramite la stampa - racconta Michele Bonome, rappresentante di classe di una delle quinte dell’istituto -: in quel momento noi non eravamo lì, se no credo che qualcuno avrebbe reagito alla scena. Io lo avrei fatto per lo meno. Ne abbiamo parlato con gli altri rappresentanti di classe e abbiamo deciso di confrontarci con i protagonisti dell’episodio: ognuno ha detto la sua. La situazione è confusa e sappiamo che le forze dell’ordine stanno indagando e lasciamo a loro le ricostruzioni. Noi però abbiamo cercato di riflettere tutti insieme su questa situazione».

Gli studenti partono da una consapevolezza, «che la nostra scuola spesso è vista male - aggiunge -, viene ricordata per cose non positive, come quest’ultima. Ma il Pesenti è molto di più: non si parla mai delle cose belle che succedono, anche se ce ne sono diverse. Abbiamo pensato di promuovere quindi una raccolta fondi per aiutare il ragazzo che è stato derubato, ma anche per dimostrare che nella nostra scuola c’è molto di più di quello che si crede. Noi rappresentanti abbiamo pensato alla raccolta fondi da soli, poi ci siamo confrontati con la dirigente. Solo dopo il suo benestare ne abbiamo parlato con tutti i compagni, che sembrano molto coinvolti: sarà un’iniziativa fatta dagli studenti per gli studenti». Obiettivi specifici non ce ne sono. «Vogliamo realizzare una cassa - conclude - una parte di quanto raccoglieremo andrà per aiutare la persona aggredita, ma se la nostra iniziativa dovesse aver successo davvero ci piacerebbe creare anche un fondo per gli studenti, per le attività positive della scuola».

La preside: «Sono orgogliosa»

Una reazione alla vicenda che non può che riempire d’orgoglio la dirigente scolastica del Pesenti, Veronica Migani. «Quello che è successo è un fatto increscioso - dice - di cui siamo venuti a conoscenza anche noi attraverso gli organi di stampa. I ragazzi della scuola hanno deciso di promuovere un’azione di riscatto, per lo studente aggredito, ma anche per la scuola. Non si tratta di un gesto suggerito da qualcuno, ma di qualcosa che hanno voluto loro: uno slancio di amicizia che conferma ancora una volta che al Pesenti c’è molto di più di quello che generalmente si pensa. Come preside questo gesto mi ha commosso».

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