È morto Gorbaciov, l’ex presidente sovietico aveva 91 anni. Nel 1995 la visita a Bergamo

Russia. Lo ha annunciato il Central Clinical Hospital, dove era ricoverato. Per il suo contributo alla fine della Guerra Fredda nel 1990 ricevette il Nobel per la Pace. Il 15 marzo del ’95 visitò Bergamo con la moglie Raissa: «Una città bellissima – dichiarò – che riesce veramente a raccontare lo spirito umano».

Mikhail Gorbaciov, ultimo leader dell’Unione Sovietica, è morto all’età di 91 anni. Lo ha annunciato il Central Clinical Hospital della Russia, dove era ricoverato. «Questa notte, dopo una grave e prolungata malattia, Mikhail Sergeyevich Gorbaciov è morto», recita il comunicato diffuso dal centro ospedaliero e riportato dalla Tass. Ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, carica che ha ricoperto dal 1985 al 1991, Gorbaciov nacque il 2 marzo 1931 a Privol’noe, località rurale nella Russia sudoccidentale. Fu il padre dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost e protagonista degli eventi che portarono alla dissoluzione dell’Urss e alla riunificazione della Germania. Per il suo contributo alla fine della Guerra Fredda, nel 1989 fu insignito della Medaglia Otto Hahn per la Pace e nel 1990 del Nobel per la Pace.

Nel 1970 ha inizio la sua carriera politica con l’elezione a Primo Segretario del Comitato del Partito nel territorio di Stavropol. Nel 1979 si trasferisce a Mosca e fa squadra con l’altro membro supplente di tendenza riformista, Petr Mironovic Maserov, ma, dopo la morte di quest’ultimo in un incidente stradale, tocca a lui la promozione a membro titolare del Politburo del Comitato Centrale del PCUS. Alla morte di Konstantin Cernenko che Michail Gorbaciov (all’età di 54 anni) viene eletto Segretario Generale del PCUS, la carica più alta nella gerarchia di partito e del Paese: è l’11 marzo 1985. Gorbaciov annuncia la necessità di una profonda riorganizzazione dell’economia sovietica, a causa della stagnazione in cui questa si trovava. Inizialmente, il suo programma di riforma si basò sulla coppia di concetti uskorenie (accelerazione) e gospriomka (controllo statale sulla produzione), ma ben presto sono i termini glasnost’ (liberalizzazione, apertura, trasparenza) e perestrojka (ricostruzione) a diventare più popolari. Il nuovo sistema di pensiero che viene associato al nome di Mikhail Gorbaciov gioca un ruolo fondamentale nel porre fine alla Guerra Fredda, arrestando la corsa agli armamenti ed eliminando il rischio di un conflitto nucleare.

Uno dei momenti fondamentali della sua carriera politica e del processo di distensione tra USA e URSS è quello dell’11 ottobre 1986: Gorbaciov incontra il presidente americano Ronald Reagan a Reykjavík, in Islanda, per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa.

Il 15 marzo 1990 il Congresso dei rappresentanti del popolo dell’URSS - il primo parlamento costituito sulla base di libere, e contestate, elezioni nella storia dell’Unione Sovietica - elegge Gorbaciov Presidente dell’Unione Sovietica. Il 15 ottobre dello stesso anno gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace, a riconoscimento del suo fondamentale ruolo di riformatore e leader politico mondiale, e del fatto di avere contribuito a cambiare in meglio la natura stessa del processo mondiale di sviluppo. Uno dei momenti fondamentali della sua carriera politica e del processo di distensione tra USA e URSS è quello dell’11 ottobre 1986: Gorbaciov incontra il presidente americano Ronald Reagan a Reykjavík, in Islanda, per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa. L’accordo porta alla firma - l’anno seguente 1987 - del Trattato INF sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio in Europa.

A Bergamo nel 1995

Mikhail Gorbaciov e la moglie Raissa visitarono Bergamo 15 marzo del 1995. La visita venne preparata in ogni dettaglio dal Centro Nicolò Rezzara con un obiettivo particolare: l’incontro dell’ex leader dell’Urss con alcune delle maggiori realtà imprenditoriali della provincia. La tappa di Bergamo fu l’ultima di un tour iniziato l’8 marzo a Genova per l’apertura del Congresso internazionale sulla perestrojka. La visita dei Gorbaciov iniziò la mattina con la visita a tre importanti realtà produttive: la Cms di Zogno, la Brembo di Curno e la Abb Sace di Dalmine.

Nel pomeriggio Gorbaciov incontrò anche gli imprenditori nella sede dell’Unione industriali di Bergamo: fu l’occasione per un invito agli imprenditori bergamaschi ad investire in Russia.

Dopo il pranzo le strade dei coniugi Gorbaciov si divisero: lui per continuare il dialogo con altre aziende, lei per visitare la mostra sui Tesori miniati al Palazzo della Ragione. Il padre della perestrojka raggiunse Lallio per visitare la «Agnelli metalli». Nel pomeriggio Gorbaciov incontrò anche gli imprenditori nella sede dell’Unione industriali di Bergamo. Fu accolto, tra gli altri, dal presidente Mario Ratti, fresco di nomina e al suo primo appuntamento ufficiale, e da Roberto Sestini, presidente della Camera di Commercio. L’incontro fu l’occasione per un invito agli imprenditori bergamaschi ad investire in Russia. Subito dopo l’ultima tappa nel cuore dell’imprenditoria orobica: a Cenate sotto visitò la Gewiss.

«Mantenete la speranza»

Nel frattempo la moglie Raissa raggiunse Città Alta per la visita della mostra e di Santa Maria Maggiore. La coppia si ricongiunse verso sera per l’incontro in Episcopio con il vescovo ausiliare monsignor Angelo Paravisi. L’intensa giornata si concluse con un incontro al Centro congressi Giovanni XXIII. Sul palco, oltre a Mikhail e Raissa, monsignor Loris Capovilla e il professor Mauro Ceruti. Gorbaciov lanciò un messaggio di ottimismo: «Mantenete la speranza che il futuro sarà migliore». Prima di ripartire, un apprezzamento per Bergamo e una promessa di ritorno: «È una città bellissima che riesce veramente a raccontare lo spirito umano. Quando vedi il patrimonio culturale, le bellezze ad ogni angolo ti viene in mente che l’uomo è davvero grande. E tutto questo è una premessa spirituale ed emotiva per un altro incontro, il prossimo incontro con Bergamo».

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