Effetto Green pass, corsa ai vaccini:
nella Bergamasca 7.700 prenotazioni in 24 ore

Solo venerdì 7.770 adesioni, erano un migliaio al giorno a inizio luglio. L’assessore regionale Moratti: in Lombardia 100 mila nuovi slot per prime dosi. E il dg Pavesi: l’85% dei nuovi positivi non vaccinato.

Se doveva servire a convincere i restii, l’obiettivo sembra centrato. In pieno, e con numeri impressionanti. La corsa alla prenotazione della vaccinazione, la strada più ovvia per ottenere il green pass e vivere una normalità in sicurezza dal 6 agosto, consegna uno sprint impressionante anche in Bergamasca. Solo venerdì 23 luglio le nuove adesioni in provincia di Bergamo tramite il portale sono state 7.770, giovedì erano state 5.686 secondo il report fornito da Regione Lombardia. Un balzo straordinariamente netto, considerando che nei primi dieci giorni di luglio si marciava al ritmo di un migliaio abbondante di prenotazioni al dì, con una crescita recentissima sino a quota duemila: l’effetto-green pass già si stava avvertendo, ieri è deflagrato. I più rapidi nella caccia al clic di ieri avranno l’appuntamento in tempi stretti: queste nuove prenotazioni, infatti, riguardano inoculazioni fissate tra 29 luglio e 1° agosto, possibili grazie all’apertura di 19.300 nuovi slot in Bergamasca. Incrociando i dati bergamaschi con quelli regionali, in pratica Bergamo vale il 15 per cento di tutte le prenotazioni fioccate ieri in Lombardia: alle 16,30, infatti, il «contatore» dell’assessorato al Welfare registrava già 47.316 adesioni, soprattutto nelle fasce più giovani.

E la Regione, appunto, ha messo in campo uno sforzo per assicurare ulteriori slot: «Chi non si è ancora vaccinato – ha spiegato ieri Letizia Moratti, vicepresidente e assessore regionale al Welfare –, sino all’1 agosto potrà usufruire di uno dei 100 mila nuovi slot per prime dosi che siamo riusciti a mettere a disposizione dei cittadini lombardi di tutte le età. Un ulteriore sforzo per agevolare la vaccinazione». Il sistema regionale regola così i giri per soddisfare le richieste, nonostante un fisiologico calo delle somministrazioni totali atteso per il mese di agosto, quando la media quotidiana in Lombardia scenderà a circa 70 mila inoculazioni contro le attuali 100 mila.

Il galoppo della delta

La rincorsa al vaccino porta in filigrana dunque una doppia motivazione. Oltre al green pass, c’è da circoscrivere l’avanzata della variante delta.

Che sta galoppando anche in Lombardia: questo mese, ha ricapitolato ieri la Direzione generale Welfare, la nuova mutazione ha mostrato un’incidenza del 59% sul totale delle genotipizzazioni eseguite, mentre la variante alfa (quella inglese) è precipitata al 14%. Una crescita continua, quella dell’«indiana»: tra 1° luglio e 14 luglio la delta era infatti «solo» al 47%, a giugno era appena all’11%. «Appare ormai consolidata in Lombardia la prevalenza della variante delta rispetto alla variante alfa – sintetizza appunto la Regione –. I tamponi vengono tutti genotipizzati per individuare la variante ed eventuali focolai».

Dall’inizio dell’anno, invece, la «quota» della variante delta sul totale delle genotipizzazioni è del 10%: ma va appunto ricordato che queste 22.135 genotipizzazioni comprendono anche le migliaia e migliaia eseguite tra marzo e aprile, in quella terza ondata innescata dalla variante alfa (inglese), prima appunto della comparsa della delta (indiana). Ma qual è l’identikit dei nuovi positivi, ora in tempo di delta? «L’85% dei nuovi positivi non risulta vaccinato, mentre il 9% ha ricevuto una sola dose e solo il 6% ha concluso il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni – spiega la Regione –. È confermata quindi la validità della copertura vaccinale come protezione dal contagio, per evitare di sviluppare in maniera clinicamente importante la malattia in caso di positività dopo la vaccinazione, e anche per ridurre la trasmissione del virus».

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