Gli studenti ripuliscono le stazioni
Continua la lotta di «Fridays for future»

I ragazzi raccolgono mozziconi e cartacce in piazzale Marconi e alle autolinee
«Vogliamo impegnarci nella vita pratica, a partire dal rispetto per la città in cui viviamo».

Il sacchetto trasparente è pieno zeppo di mozziconi di sigaretta. Sono migliaia, raccolti con pazienza da una cinquantina di ragazzi che ieri pomeriggio hanno ripulito completamente piazzale Marconi, le pensiline delle autolinee e tutta via Bonomelli. Calzati i guanti protettivi, non si fanno sfuggire nemmeno un rifiuto: tappi, bottiglie, cartacce, pezzi di plastica, vecchi biglietti sgualciti abbandonati da anni. Tutto raccolto (con estrema attenzione) in grandi sacchi portati poi di fronte a Palafrizzoni e destinati alla raccolta differenziata.

I pendolari escono dalla stazione e calano gli occhiali da sole sul naso, increduli di fronte a tante formichine all’opera: «Questi son matti» - esclama uno. Non sono matti, stanno “solo” continuando i «Fridays for future», la sensibilizzazione per il clima sfociata nella manifestazione che due venerdì fa ha portato più di quattromila persone in piazza a Bergamo. Fridays, al plurale, imponeva un impegno che non si limitasse a quella giornata. E così eccoli qui, al lavoro per regalare un futuro al pianeta dando l’esempio con un gesto microscopico, dal significato immenso.

Che lo facciano solo per convinzione lo dimostrano due fatti, tutt’altro che scontati: l’adunata è auto organizzata e non pubblicizzata, per di più di venerdì pomeriggio quando potrebbero essere tranquillamente sul divano. Ragazze (la maggior parte) e ragazzi arrivano dalle quarte e dalle quinte di Lussana, Belotti, Natta, Mascheroni e tanti altri istituti superiori della città. Alla domanda «Perché lo fate?» rispondono con una bella infografica pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale del gruppo bergamasco: «Nonostante Fridays For Future sia un movimento che punta a raggiungere la politica, riteniamo indispensabile impegnarci nella vita pratica, a partire dal rispetto per il territorio in cui viviamo e per l’ambiente che ci circonda». Impossibile essere più chiari, anche in risposta alle tante critiche piovute (via social, manco a dirlo) dopo il corteo di due settimane fa.

Altro che buona occasione per bigiare: da quel «Friday for future» è nato un movimento giovane che fa della concretezza il suo punto di forza. Le cartacce raccolte ieri, al macero per essere riutilizzate, ne sanno qualcosa. «Il gruppo che ha organizzato la manifestazione ha deciso di continuare quel percorso - spiega Jacopo Valtulina, studente della quarta F del liceo Lussana mentre si china tra un’aiuola e l’altra per raccogliere cartacce -. Ci siamo dati un obiettivo chiaro: ogni venerdì dobbiamo organizzare qualcosa. Settimana scorsa un dibattito di fronte al municipio, oggi questa iniziativa, che è molto pratica. Noi ragazzi possiamo aiutare così e quindi, semplicemente, lo facciamo. Abbiamo discusso molto sulle modalità di sensibilizzazione, scioperi o altro, e abbiamo deciso che questo è il modo giusto di farci sentire».

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