«Ha amato i poveri e le periferie»
Ultimo saluto a monsignor Scarpellini

I funerali del vescovo di El Alto saranno celebrati in forma privata per le norme anti virus, su Facebook la diretta.

I funerali del vescovo Eugenio Scarpellini saranno celebrati lunedì 20 luglio nella Cattedrale di El Alto con inizio alle 11 (corrispondenti a circa le 17 italiane) e si svolgeranno in forma privata in seguito alle restrizioni vigenti nella nazione a causa del coronavirus. Saranno però trasmessi in diretta dalle 17 sul sito Facebook del Centro missionario diocesano. Si attende la decisione sul luogo della sua sepoltura.

Monsignor Scarpellini, 66 anni, nativo di Verdellino, positivo al coronavirus, è scomparso mercoledì 15 luglio per attacco cardiaco nell’ospedale del Sacro Cuore della città boliviana dove si era recato per un controllo. Era vescovo di El Alto, diocesi vastissima, costituita nel 1994, con oltre un milione di abitanti. L’aveva guidata dal 2013 e nei tre anni precedenti ne era stato vescovo ausiliare. La diocesi vacante è retta come amministratore diocesano dal vescovo ausiliare Giovani Edgar Arana. Sono incessanti le manifestazioni di cordoglio in Bolivia, dove il vescovo Scarpellini era una personalità di spicco in ambito pastorale, a livello di Chiesa boliviana e a livello di nazione, essendo membro della Commissione che dialoga fra le opposte fazioni politiche dopo il periodo assai turbolento, seguito alle elezioni presidenziali, accusate di brogli, che avevano portato al terzo mandato del contestato presidente Evo Morales, poi riparato all’estero.

Sulla pagina Facebook del vescovo defunto continuano ad affluire testimonianze. «Per noi – scrivono Simona e Ricardo – non eri solo il vescovo, eri un consigliere e un amico che ci ha aiutato a guardare la realtà e sognava con noi. Porteremo nel cuore le tue parole, i sorrisi, le corse in macchina, la tua capacità di ascoltare». «Sei stato un pastore semplice, instancabile ottimista, vicino a tutti», scrive il Gruppo missionario diocesano. C’è chi ha ricorda le sue parole, tre anni fa, al Congresso missionario americano in Bolivia: «Il Signore mi ha dato tre grandi grazie: la mia famiglia e il paese dove sono cresciuto, il sacerdozio e la missione».

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