Il grazie di Papa Francesco
per l’inno ideato a Fornovo

Il giovane Nicolas Tonoli lo ha composto con il maestro Roberto Baracchini nel periodo del lockdown. A inizio maggio aveva inviato a Papa Francesco una lettera in cui raccontava il suo impegno per la comunità, il Pontefice ha risposto.

Nella cassetta delle lettere spicca una busta gialla, decisamente poco ordinaria così come decisamente poco ordinario è il mittente, la segreteria di Stato del Vaticano. Destinatario: Nicolas Tonoli, 18 anni di Fornovo San Giovanni. A inizio maggio aveva inviato a Papa Francesco una lettera in cui raccontava il suo impegno per la comunità, il difficile periodo della pandemia appena vissuta, e ricordava l’emozione di averlo visto per la prima volta dal vivo nel giugno 2017, sulla tomba di don Primo Mazzolari a Bozzolo. Dopo l’esame di maturità come perito commerciale, Nicolas parte per le vacanze e al rientro a inizio agosto trova una «bellissima sorpresa», la risposta di Papa Francesco alla sua lettera. «Quando ho visto la busta gialla ho pensato che arrivasse dal ministero, per la maturità. I miei genitori però erano tutti strani e solo dopo ho notato lo stemma. Ho provato una gioia immensa, ho iniziato a piangere senza freni», racconta Nicolas. Allegata alla lettera, il giovane bergamasco ha inviato al Pontefice anche lo spartito di un inno a lui dedicato, scritto a quattro mani con il maestro Roberto Bacchini dal titolo «Abbiate coraggio». «Tutto è nato durante la quarantena. Io e il maestro Bacchini abbiamo pensato che sarebbe stato bello comporre un inno al Papa e così in poco tempo lo abbiamo realizzato. Io ho steso il testo, mentre il maestro lo ha musicato. In due settimane lo spartito già era già pronto», continua Nicolas, appassionato di musica sacra e cantore nel coro di Castel Rozzone. L’ispirazione è arrivata dai discorsi del Pontefice ai giovani e dalla prima lettera rivolta alla Chiesa «Sogno una Chiesa povera e per i poveri». «In un passaggio, il Papa diceva: “Abbiate coraggio di essere felici” – spiega il giovane bergamasco -. Quella frase mi ha colpito così tanto che in quel momento di tristezza, durante la pandemia, ho desiderato che potesse risuonare nelle orecchie di molti giovani, per incoraggiarli, ma anche per gli anziani, per far capire loro che c’è qualcuno che li può supportare. Quest’inno al Santo Padre vuole infondere speranza nelle persone, vuole essere un dono di ripartenza». Cremona, Bergamo e Milano, oltre a San Paolo Fuori le Mura a Roma: sono già molte le parrocchie da tutta Italia che hanno richiesto lo spartito dell’inno, nato per essere eseguito dal coro a quattro voci, organo e orchestra. In questi giorni si stanno svolgendo le prime prove e la registrazione ufficiale si terrà il 2 settembre con la direzione del maestro Bacchini, l’accompagnamento all’organo di Luca Vignali e l’interpretazione di un ensemble formato da circa 60 cantori provenienti dai cori di Castel Rozzone, Fornovo San Giovanni, Caravaggio, Mozzanica, Capralba, Bariano, Misano e dal coro Donizetti di Bergamo. Dopo la risposta del Papa, ora la speranza è che questo canto «possa essere cantato in Italia come inno al Santo Padre – conclude Nicolas -. E di poterlo presentare dal vivo a Papa Francesco al Santuario di Caravaggio».

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