Il vento spazza via le polveri sottili
Bergamo senza stop, a Milano Area B

Ci ha pensato il vento a spazzare via le polveri sottili. Dopo un periodo in cui le concentrazioni di Pm10 sono progressivamente salite, fino a sforare i limiti indicati dall’Unione europea, la brezza che ha caratterizzato la giornata di sabato ha ripulito l’aria.

Il particolato per (quasi) tutte le centraline della provincia è sceso sotto i 50 microgrammi per metro cubo, mentre la media provinciale si è attestata sui 45 microgrammi per metro cubo. Dunque è stata scongiurata la possibilità di veder scattare il blocco dei mezzi più pesanti come previsto dall’Accordo del bacino padano. Il documento prevede l’avvio delle misure restrittive in caso in cui lo sforamento dei 50 microgrammi per metro cubi persista per quattro giorni consecutivi, con verifica dei dati nei giorni di lunedì e giovedì. Cosa, che sulla carta, oggi avrebbe potuto far scattare il blocco.

L’aria nella Bergamasca è infatti tornata più pulita. Come aveva previsto il servizio Meteo inquinanti di Arpa, il vento di sabato ha allontanato il Pm10: 40 i microgrammi registrati a Dalmine, 39 a Treviglio, 44 a Osio Sotto. Unica stazione Arpa a registrare valori più alti è stata quella di Filago che ha toccato i 56 microgrammi per metro cubo. Sotto la soglia di allarme anche i valori della città: 43 microgrammi per metro cubo in via Garibaldi, 42 in via Meucci. Con questi dati, dunque, non verranno attivate le misure straordinarie di contenimento delle polveri sottili. Il rialzo del particolato, in provincia di Bergamo, ha avuto inizio da metà febbraio. I valori medi provinciali, inizialmente contenuti hanno iniziato a sfiorare e poi superare i 50 microgrammi per metro cubo. La progressione è stata di 62,4 il 15 febbraio, 77,1 il 16 febbraio, 63,9 il giorno successivo e 57,9 il 18 febbraio. Dopo il lieve calo del giorno dopo (48,5) il Pm10 è tornato a salire: 81,4 il 20 febbraio, 94 il 21 febbraio. Infine, sabato è precipitata a 45. Secondo le previsioni, dovrebbe trattarsi di una boccata d’ossigeno destinata a durare poco, nei prossimi giorni l’inquinamento salirà di nuovo.

E proprio nell’ottica del contenimento delle polveri sottili, da lunedì 25 febbraio a Milano scatta l’Area B, la più grande Ztl a basse emissioni d’Italia. Il perimetro segna il divieto di ingresso ai veicoli benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1, 2, 3 e alle moto a due tempi Euro 0, 1 su buona parte del territorio cittadino: l’area off limits copre infatti il 72 per cento del capoluogo lombardo. Il provvedimento resterà in vigore ogni giorno dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 19.30, esclusi i festivi. Dopo l’avvio e circa sette mesi di rodaggio, il secondo step dell’Area B, a partire dal 1o ottobre, vedrà prescrizioni ancora più severe. Lo stop si estenderà anche ai diesel Euro 4, già vietati dal 2017 in Area C. Seguiranno gli altri divieti progressivi fino al 2030, quando a Milano saranno vietati tutti i diesel.

Sono 187 i varchi - ovvero tutte le strade di ingresso in città -, 15 dei quali già dotati di telecamere collegate a un sistema informatico sviluppato in collaborazione con la direzione generale per la Sicurezza stradale e la direzione generale per la Motorizzazione. Per informazioni è aperto al pubblico un infopoint dedicato nel mezzanino della stazione Duomo della linea rossa della metropolitana. L’Area B copre un’area di quasi un milione e 400 mila abitanti, ovvero il 97,6% della popolazione residente a Milano, ma interessa tutti coloro che ogni giorno entrano in città a bordo di un veicolo a motore. Tra questi tanti bergamaschi che lavorano o transitano sotto la Madonnina.

Secondo le previsioni, a partire dall’introduzione di Area B, tra il 2019 e il 2026, le emissioni atmosferiche da traffico si ridurranno complessivamente di circa 25 tonnellate di Pm10 allo scarico e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto. Nei primi dodici mesi di attuazione del provvedimento tutti avranno cinquanta giorni di libera circolazione anche non consecutivi. Al primo accesso l’automobilista riceverà via posta un alert che spiegherà il funzionamento del provvedimento, invitandolo a mettersi in regola ma anche a iscriversi al portale per controllare e gestire gli accessi disponibili. Solo all’esaurimento dei giorni di libera circolazione scatterà la sanzione.

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