Incendio devastante a Leffe
«Andremo avanti grazie alla solidarietà»

Rogo spento dopo 24 ore, capannone collassato. Il titolare: ci stanno aiutando tutti, dai vigili del fuoco agli operai e i volontari, riusciremo a ripartire col lavoro.

Sono state necessarie circa 24 ore di lavoro ai vigili del fuoco per domare definitivamente il maxi rogo scoppiato a Leffe, all’ora di pranzo di venerdì, nel capanonne in via Tonale della ditta di tessitura Martinelli Donato e C. Snc.

Dopo la monumentale task force di venti squadre allestita venerdì nel pieno dell’incendio, ieri a Leffe le ultime squadre dei vigili del fuoco, insieme al Gos di Milano (Gruppo operativo speciale, dotato di mezzi per il movimento terra) hanno terminato l’intervento di spegnimento e bonifica, con l’ausilio di un braccio meccanico per rimuovere dal terreno le parti della tettoia crollata e collassata nel rogo.

La conta dei danni non è ancora iniziata, ma quello che resta e resterà per parecchio tempo è la disperazione dei titolari, ma anche la convinzione che dal terrificante incendio che ha ridotto in cenere strutture, merci, mezzi e piani industriali, si può solo ripartire insieme alla sessantina di operai presenti in azienda.

«Ci sono ancora zone inagibili e per ora non possiamo fare alcuna valutazione sullo stato dei danni – spiega il titolare Fabio Martinelli, 51 anni –. Nell’incendio ho rimediato una leggera ustione, ma questo è il minore dei danni: cercheremo di andare avanti e stiamo cercando di poter capire come riaprire gli altri reparti. C’è già una gran voglia di riprendere, bisogna andare avanti, non ci sono alternative: ci sono le famiglie dei dipendenti a cui pensare. Loro sono stati bravissimi, in piena emergenza si sono comportati benissimo, cosi come voglio ringraziare i volontari, i vigili del fuoco, la protezione civile, i carabinieri. Siamo spinti da tutti a proseguire la nostra strada. Gli impiegati lavorano, gli operai sono tutti a disposizione se possono fare qualcosa, sentiamo la solidarietà di tutti».

«Ripartiti dopo il lockdown»

Dai lavoratori delle aziende vicine agli abitanti del paese, l’aiuto alla famiglia Martinelli è scattato fin dalle prime ore dopo lo scoppio dell’incendio, al quale ha assistito anche il capo famiglia Donato, 85 anni. «Mio papà è distrutto, ma ci ha detto di non farci problemi ad andare avanti – spiega il figlio Fabio –. Le cose andavano benissimo, era rientrato tutto il personale il 15 maggio, avevamo preparato nuovi prodotti e il fatturato era in forte crescita, avendo quasi raggiunto quello dello scorso anno nonostante i due mesi di stop, con un calo del solo 7% al 31 luglio. Ci hanno aiutato in tanti, le fabbriche vicine, le persone del paese sono arrivate subito: fortunatamente nessuno si è fatto male, ha funzionato tutto egregiamente, i rinforzi puntuali hanno limitato i danni». Il ringraziamento «ai vigili del fuoco, ai carabinieri, alla Protezione civile, alla Croce Rossa, Ats e tecnici Arpa per come hanno gestito l’emergenza» è condiviso dal sindaco di Leffe Marco Gallizioli, presente sul posto anche ieri mattina. Nel pomeriggio una parte dei resti dell’incendio è stata trasportata fuori dalla fabbrica per lo smaltimento, per alleggerire il peso sulla soletta del tetto. Ieri si è tornati lentamente alla normalità a Leffe, ma la centralina posizionata dai tecnici dell’Arpa rimarrà presente sul posto anche oggi. L’ordinanza emessa venerdì dal sindaco e che invita gli abitanti a restare in casa e a tenere chiuse le finestre resterà in vigore fino a domani. Ma l’allarme, come ha confermato lo stesso sindaco, è ormai rientrato.

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