«Jeans stretti, niente violenza»
Ma il barista viene condannato

Molestie a una diciassettenne: 20 mesi a un uomo di 63 anni. Il legale: difficile infilare le mani nei pantaloni di moda oggi.

«Vieni dentro che ti faccio un regalino», avrebbe detto all’allora diciassettenne. Una volta nel locale, l’uomo – che oggi ha 63 anni – avrebbe allungato 20 euro alla ragazza, ma con l’altra mano l’avrebbe palpeggiata nelle parti intime. Il condizionale è d’obbligo perché l’uomo ha sempre negato gli addebiti e perché la condanna che ha rimediato in primo grado per violenza sessuale su minore – un anno e otto mesi con pena sospesa – verrà quasi sicuramente appellata.

L’episodio contestato è del 27 maggio 2010 e sarebbe accaduto nel bar di Grumello all’epoca gestito dalla moglie dell’imputato. L’uomo, che svolgeva un altro lavoro, dava una mano nel locale insieme al figlio. Una delle clienti era l’allora diciassettenne, amica d’infanzia del figlio dell’uomo.

Quel giorno la giovane era all’esterno quando l’imputato l’avrebbe invitata a entrare con la scusa del regalo. Secondo l’accusa, non era il primo che l’uomo le faceva, in passato le avrebbe regalato anche bigiotteria e schede telefoniche. Ma l’episodio di presunta violenza sessuale è solo uno e per il pm Maria Esposito – che aveva chiesto una condanna a due anni e mezzo – non c’è dubbio sul fatto che la vittima sia stata palpeggiata.

Dubbi ne ha invece insinuati il difensore, l’avvocato Federico Erra, che aveva invocato l’assoluzione. Il legale ha osservato che non è mai stata presentata querela (ma il reato è procedibile d’ufficio) e che la ragazza prima parlò di palpeggiamenti al seno e poi in un’altra parte.

«Riuscire a infilare la mano nei jeans stretti che vanno di moda in questi ultimi anni non credo sia fattibile – ha sostenuto il legale –. I jeans larghi li portavano i paninari negli anni ’80». Imputato condannato anche a risarcire con 3.000 euro la vittima, costituitasi parte civile con l’avvocato Diego Chitò.

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