La laurea in Spagna con la quarantena
«A Madrid sola con i libri e il mio pittbull»

Susanna Mazzocchi, 26 anni, di Bergamo, bloccata nella capitale spagnola per l’emergenza Covid. «Ho deciso di non rientrare per non rischiare di contagiare la mia famiglia».

La laurea, tra poco più di quindici giorni, sarà completamente diversa da quella che aveva immaginato negli ultimi sei anni di studi a Madrid. Così come sono stati completamente diversi anche gli ultimi mesi passati nella capitale spagnola. Per Susanna Mazzocchi, 26 anni di Bergamo, la quarantena è stata in compagnia della sua cagnolina Ginevra e a studiare sui libri, in una Madrid deserta come non l’avrebbe mai immaginata. «Qui l’emergenza Coronavirus è iniziata dopo rispetto all’Italia – racconta Susanna -, forse era stato preso un po’ tutto sottogamba. Dal 7 al 10 marzo avevo in programma un viaggio con alcune amiche in Olanda, abbiamo chiesto alle autorità e ci è stato risposto che potevamo farlo, tranquillamente. Al nostro ritorno a Madrid hanno iniziato a dire che forse anche in Spagna ci sarebbe stata una quarantena e il 13 marzo hanno chiuso bar e ristoranti. Pochi giorni dopo hanno chiesto a tutti di stare a casa».

In quel momento Susanna ha dovuto decidere se fermarsi in Spagna o tornare a Bergamo dalla famiglia. «Il mio pensiero è andato alla mia famiglia e a mia nonna, che vive nello stesso mio palazzo – spiega la studentessa –. Avevo viaggiato quando già in Italia c’era la quarantena, ero entrata in contatto, sull’aereo o in giro, con molta gente. Potevo essere stata contagiata e non esserne a conoscenza. Le mie due coinquiline sono tornate a casa (ma non avevano viaggiato con me), io ho scelto di rimanere a Madrid, anche per Ginevra»..Ginevra è il pitbull che Susanna ha adottato da un canile da qualche tempo, «un cane che non è visto troppo bene, né in Spagna né in Francia – aggiunge – e che quindi è soggetto ad alcune regole specifiche, per esempio non può si può entrare in Francia con questi cani, nemmeno per turismo. Così ho deciso di fermarmi a Madrid, di capire se avessi contratto il Covid e poi di decidere il da farsi. Dall’inizio della quarantena gli spagnoli hanno rispettato le leggi e le restrizioni, la città era deserta: uscivo con il cane fino a un chilometro da casa e la città, così deserta, mi faceva molto effetto. Non l’avevo mai vista così vuota. Per strada però c’era tanta polizia. Ho approfittato di questo periodo per concentrarmi sullo studio: in quel periodo stavo facendo un tirocinio e mi mancava qualche esame».

Susanna frequenta a Madrid un’università americana a indirizzo odontoiatrico, un corso in lingua inglese, ma con pazienti spagnoli. «Sono stata molto presa – dice – per finire la tesi, seguire gli incontri con gli specialisti e seguire le lezioni online. Certamente mi è dispiaciuto interrompere il tirocinio, senza nemmeno aver modo di spiegare ai pazienti cosa fosse successo (lavoravo con i bambini) e mi è dispiaciuto anche non poter stare con la mia famiglia, ho avuto molta nostalgia e anche un po’ di paura per i miei cari». Ora però bisogna pensare alla conclusione del percorso universitario. «Ho consegnato la tesi – spiega Susanna – che è già stata anche approvata. Farò la presentazione online, via zoom, con 12 dottori che valuteranno la mia ricerca. Con quella prova, il 19 giugno, si concluderà il mio percorso accademico. Il 20 giugno invece era prevista una festa per celebrare tutti i laureati del mio corso, che però è stata rimandata. La mia famiglia e le mie amiche dovevano raggiungermi per festeggiare con me questo traguardo, ma tutti i voli sono stati cancellati. Penso di tornare in Italia ai primi di luglio, perché devo pensare anche al trasloco: ho trascorso a Madrid sei anni, e ho tante cose da sistemare. Poi con una procedura burocratica farò riconoscere la mia laurea anche in Italia: da ottobre sarà iscritta all’albo».

Nel frattempo anche la Spagna sta uscendo dal lockdown: qui tra le prime attività a riaprire ci sono stati parrucchieri ed estetisti, e solo da pochi giorni invece hanno ripreso a lavorare bar e ristoranti, ma solo all’esterno. «Ho tantissima voglia di tornare in Italia – conclude Susanna - e poter riabbracciare i miei genitori che non vedo da Natale. E ho voglia di poter dar una mano in studio a mio papà. Ma ovviamente prima devo essere sicura di rispettare tutte le misure di sicurezza imposte dalle legge».

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