L’addio alla professoressa uccisa
«Perché le hanno fatto questo?» - Video

«Gianna è stata uccisa da chi ha lasciato che a prevalere fosse il male. Chi è stato, confessi». Sono parole pronunciate da don Mario Carminati, parroco di Seriate, durante i funerali di Gianna Del Gaudio, barbaramente uccisa nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 agosto nella cucina della sua villetta di Seriate

In un clima di grande commozione e partecipazione, e in una chiesa gremita, c’è stato lunedì 5 settembre l’addio nella parrocchiale di Seriate alla 63enne ex professoressa. Naturalmente a prevalere è stato il sentimento di grande dolore e di incredulità davanti a un delitto tanto efferato.

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Ai funerali erano presenti anche il marito della vittima, Antonio Tizzani, i due figli Mario e Paolo e le nuore. Il marito - per il momento l’unico indagato, anche se per il momento si tratta di un atto dovuto per consentirgli di chiarire la sua posizione - era molto provato e ha pianto per quasi tutta la funzione. Occhi lucidi pure al cimitero di Seriate, dove la salma della donna è stata tumulata in un loculo. Tizzani non ha rilasciato nessuna dichiarazione e, come aveva preannunciato, non ha letto niente in chiesa, aveva detto che sarebbe stata un’emozione troppo grande per lui.

Toccante e sentita la testimonianza di don Carminati che all’inizio del funerale ha sottolineato: «La parola del Signore ci aiuti a illuminare alcuni aspetti ancora bui» e nell’omelia ha parlato di bene e male, dicendo che Gianna è stata «stroncata da chi ha lasciato che a prevalere fosse il male. E il nostro interrogativo è lo stesso del nipotino di 4 anni di Gianna che ha domandato: “Perché hanno fatto male alla mia nonna Gianna?”. Lui ha dato voce alla domanda che è di tutti: “Perché?”… qualcuno può decidere di fare del male e così? È un male dal quale l’assassino potrà guarire solo confessando a se stesso, agli altri e soprattutto a Dio la sua colpa e chiedendo perdono del male causato».

Prima della fine della funzione, un collega della donna, che insegnava nelle superiori a Romano di Lombardia, ha voluto ricordare Gianna dicendo che «era davvero una brava persona, cordiale, e resterà nel nostro cuore».

Ricordiamo che intanto continuano le indagini, non è stato ancora rintracciata l’arma del delitto, che dovrebbe essere un coltello lungo circa 30 centimetri, mentre in settimana si attendono i risultati dei Ris che potrebbero dare una svolta alle indagini di un omicidio dai contorni tuttora misteriosi.

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