Le scuole e lo «sciopero» per il clima
I presidi: «Ok, ma serve la giustifica»

Una circolare del ministro Fioramonti invita ad «autorizzare» gli studenti a partecipare allo sciopero in programma venerdì 27 settembre ma i dirigenti si dividono.

Sciopero globale per il clima di venerdì 27 settembre e circolare del ministro Fioramonti: la novità c’è, nessuno ricorda che un Ministro dell’Istruzione abbia mai mostrato segni di interessamento per scioperi qualsivoglia. Ma la novità è, ai fini pratici, molto ridotta. Resta il dovere della giustifica dei genitori o autogiustifica per i maggiorenni. Quanto all’invito, nel rispetto dell’autonomia, a non scalare le ore di assenza dal quantitativo previsto come limite massimo (25% del monte ore scolastico), appare di non facile applicazione, al massimo un paracadute per chi superasse il monte ore. Nessun «liberi tutti», nessuna autorizzazione a scioperare ogni venerdì sulle orme di Greta Thunberg dopo il suo discorso alle Nazioni Unite.

Il ministro incoraggia a considerare l’adesione alle manifestazioni una sorta di attività educativa alternativa alla lezione in aula, ma su questo molti presidi non sono d’accordo.

Al liceo scientifico Lussana, la dirigente Stefania Maestrini ha comunicato ai rappresentanti degli studenti l’obbligo della giustifica con la motivazione. E sottolinea che i casi di rischio di superamento del monte ore sono molto rari. «Ci atterremo all’indicazione del ministro – afferma la dirigente – che per la prima volta legittima la motivazione dello sciopero globale. È un’eccezione alle regole dettata dall’importanza del momento».

Al liceo Mascheroni si è orientati a non considerare assenza le ore impegnate per lo «sciopero globale». «Peraltro – spiega il dirigente Ugo Punzi – se un mio studente è via da scuola, devo sapere il perché dalla famiglia. Ho chiesto che nella giustifica il motivo dell’assenza sia chiaramente specificato. La circolare del ministro serve a dare spessore e legittimità a queste manifestazioni: gli studenti tornano a chiedermi spazi per discutere, e non succedeva da anni. L’anno scorso il Mascheroni ha istituito un Comitato ambiente per far diventare il liceo plastic free e per promuovere iniziative di sensibilizzazione. Mercoledì prossimo consegneremo a studenti e insegnanti 1600 borracce col logo della scuola per sostituire le bottigliette».

Imerio Chiappa, dirigente dell’istituto tecnico Paleocapa, afferma: «Ottemperiamo alla circolare. Se sono uno studente “normale”, non mi cambia nulla. Come preside, accetto il ragionamento della partecipazione alla giornata se davvero mi dimostri che ti impegni. Sarebbe stato meglio se il ministro avesse sollecitato le scuole a essere protagoniste».

Al Natta la dirigente Maria Amodeo ha autorizzato gli studenti a diffondere nelle classi il comunicato del gruppo bergamasco di Fridays for future. «Agli studenti chiederò la giustifica con la motivazione, che sarà accettata per il rientro in classe. Ma l’assenza rimane tale perché ho precisi obblighi di sorveglianza e sicurezza legati alla presenza dello studente nella scuola. Se è fuori devo poterlo dimostrare».

Antonio Signori, dirigente del liceo Sarpi esce da un collegio docenti che ha deliberato «a stragrande maggioranza che la giustificazione dell’assenza motivata dalla partecipazione alle iniziative per il clima sarà accettata, ma che le ore di assenza saranno conteggiate nel monte ore. Questo per evitare sperequazioni e per sottolineare che ogni scelta dev’essere responsabile».

Marilisa Zappella, presidente del CorCoGe, organismo che riunisce i genitori delle superiori, osserva che: «L’unica differenza rispetto alle modalità solite è la possibilità di valutare se l’adesione al Global strike un’attività extrascolastica di valore educativo. La circolare ha uno spirito positivo, ma dietro deve esserci un pensiero un po’ più profondo e complesso, legato all’educazione alla cittadinanza».

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