Le superiori verso la riapertura
«Siamo già pronti con gli autobus»

Scuola, lunedì il servizio di trasporto sarà comunque già attivo: capienza dei mezzi al 50%. Grassi: «Rispetto al 2019 ci sono 1.300 corse in più». Sono 55 mila gli studenti interessati.

«Noi siamo pronti: abbiamo già dato l’indicazione di ripartire lunedì con i servizi scolastici». Gli autobus scaldano i motori, e lo stanno facendo già dalle prime ore del pomeriggio di ieri quando all’orizzonte si stava palesando un ritorno in zona arancione. Da via Tasso è partita la telefonata del prefetto Enrico Ricci che ha dato il «la» a tutta l’operazione. «Non c’era un minuto da perdere, anche se mancano comunicazioni ufficiali non potevamo aspettare, diversamente non saremmo riusciti a partire in tempo» spiega Emilio Grassi, direttore dell’Agenzia del trasporto pubblico locale. «Indipendentemente da cosa succederà, lunedì saremo comunque su strada con la nostra offerta per il trasporto scolastico».

Offerta tarata su una presenza del 75% degli studenti in classe, anche se si partirà con un più prudenziale 50. Ma fin dalla riunione prenatalizia in Prefettura le stesse aziende di trasporto avevano sottolineato come fosse meglio mantenere una percentuale costante e non variarla progressivamente: il piano era stato predisposto per un ritorno in classe il 7 gennaio, ma prima l’ordinanza regionale (che sarebbe comunque scaduta domani) e poi la zona rossa hanno congelato tutto.

I numeri del potenziamento

«Chiaro che il preavviso è stato davvero breve e quindi non è escluso che qualche problema ci possa essere, ma siamo pronti con 1.300 corse in più rispetto al 2019». Nel dettaglio: le corse interurbane nelle fasce di punta di ingresso e uscita degli istituti scolastici erano 1.980 nel settembre 2019. Lo scorso settembre alla ripresa delle lezioni erano già aumentate a quota 2.620, ora invece sono 2.810: l’incremento complessivo è del 42%.

Sul fronte delle corse urbane si passa dalle 1.000 del 2019 alle 1.200 dello scorso settembre fino alle 1.300 di questo mese per un aumento del 30%. In valore assoluto fanno 1.130 corse in più alle quali vanno aggiunte le 2-300 assicurate tramite autobus a noleggio, dai 35 ai 40 al giorno: «Ci auguriamo che tutti i privati riescano ad essere operativi già da lunedì»spiega Grassi. In tutto fanno 1 milione e 400 mila chilometri aggiuntivi per una spesa di 5,2 milioni di euro.

Le fasce d’ingresso e uscita

Nel dettaglio: le fasce d’ingresso a scuola sono 2 e solo 2, alle 8 e alle 10. I flussi degli studenti dovranno essere divisi in modo equanime, quindi 50 e 50. «Non saranno previsti ingressi intermedi» si legge nel documento preparato in Prefettura.

Quattro invece le fasce d’uscita, modulate secondo le esigenze specifiche degli istituti e dei corsi: 12, 13, 14 e 15: «Anche per le uscite si rende necessaria una ripartizione uniforme per ciascun istituto o complesso scolastico fra gli orari» si legge ancora. In sostanza dovrà anche in questo caso essere assicurata una distribuzione bilanciata degli studenti sulle 4 fasce.

«Il modello organizzativo è impostato per l’intero periodo scolastico da gennaio a giugno, fatte salve diverse disposizioni nazionali o regionali» spiega il documento del Tavolo di coordinamento scuola-trasporto pubblico locale. «Lo stesso sarà applicato qualora venga rideterminata la quota di didattica in presenza delle scuole secondarie di secondo grado in misura inferiore al 75% attualmente stabilito». Difficile, invece, immaginare a breve termine un ritorno al 100%.

I passeggeri ammessi a bordo saranno il 50%, ma, attenzione, il dato non si riferisce ai posti a sedere, ma alla capienza disponibile che include quindi anche i posti in piedi. «Il rispetto del limite di capienza dei mezzi, con particolare riguardo alle fasce orarie di punta, dovrà essere assicurato da un adeguato contingente di agenti di controllo delle aziende di trasporto pubblico» si evidenzia nel documento.

Controlli a bordo e alle fermate

Analogamente succederà in zona stazione e nelle fermate più frequentate (Porta Nuova e i vari plessi scolastici): «Sarà garantito a opera del personale delle aziende di trasporto il controllo dei flussi di salita e discesa». Inoltre, «sulla base di quanto concordato nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza le forze di polizia effettueranno servizi anti assembramento».

Qualche dato per chiudere. Gli studenti potenzialmente interessati sono circa 55 mila: 43.900 nelle scuole statali, 3.200 negli istituti paritari e 7.800 nei centri di formazione professionale. Metà di loro studia a Bergamo, con una forte concentrazione nelle scuole in zona stazione che raccolgono circa 12 mila iscritti. L’altra metà è distribuita in provincia con almeno 14 aree dove si superano gli 8-900 iscritti e 6 località in cui la concentrazione è compresa fra i 2.000 e i 3.000 studenti: Treviglio, Trescore Balneario, Dalmine, Romano di Lombardia, Presezzo, Seriate. Circa l’88% degli studenti degli istituti secondari utilizza il mezzo pubblico per raggiungere la scuola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA