Lombardia verso la zona bianca dal 14 giugno: ecco che cosa cambierà

Lo stop agli spostamenti notturni decadrebbe in anticipo. Così come quello per le piscine coperte.

Prima che sulla Lombardia sventoli concretamente la zona bianca occorrerà pazientare ancora un po’. La zona bianca, la fascia più attenuata delle restrizioni, qui potrebbe (dovrebbe?) scattare dalla seconda metà di giugno. Cosa cambierebbe? Sostanzialmente, verrebbe meno quasi per intero il dedalo delle limitazioni: in vigore, in sintesi, rimarrebbe «solo» l’abc della prevenzione, e cioè il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, il divieto di assembramento.

L’incrocio di date e dati è fondamentale. La zona bianca, specifica il decreto legge varato dal governo lo scorso 17 maggio, scatta quando l’incidenza è inferiore a 50 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti «per tre settimane consecutive». Con i dati di giovedì 20 maggio la Lombardia è planata sino a 63. Quando scenderà al di sotto dei 50? Una traccia la dà un’elaborazione dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie) realizzata con lo scenario consolidato al 19 maggio: nella proiezione, partendo da un valore pari a 67, gli epidemiologi hanno stimato che nei sette giorni successivi – e dunque con l’orizzonte del 26 maggio – l’incidenza lombarda sarebbe scesa a 48 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti; tra 24 e 25 maggio, dunque si varcherebbe il confine che dal giallo – il colore attuale, che è stato confermato dal monitoraggio di oggi della cabina di regìa e dell’Istituto superiore di sanità – porta appunto al bianco. Guardando più avanti, l’Aie ipotizza per il 2 giugno (scenario a 14 giorni, a parità di condizioni attuali) un’incidenza a 34. Zona bianca anzi bianchissima, in teoria.

I tre monitoraggi

Occorre però mettere mano al calendario, per capire quando la teoria si tradurrà in pratica. Il monitoraggio che determina i colori è tradizionalmente al venerdì. Oggi la Lombardia ci arriverà con un’incidenza superiore a quota 50. Venerdì 28 maggio, invece, se la tendenza epidemiologica rimarrà quella attuale, la Lombardia si presenterà al monitoraggio con un valore inferiore a 50: ma non basta, perché appunto servono tre settimane (tre monitoraggi) di fila con questo standard. Il secondo monitoraggio consecutivo sarebbe quello del 4 giugno, il terzo – e decisivo – sarebbe infine quello dell’11 giugno. Quel venerdì allora il ministro Speranza firmerebbe l’ordinanza che avrebbe vigore come di consueto dal lunedì successivo, quindi dal 14 giugno. Eccola la data X.

Le regole della zona bianca

Dal momento in cui si entra in zona bianca, in concreto, si accelera il calendario di riaperture fissato dall’ultimo decreto con riguardo alle zone gialle. In primis, in zona bianca non c’è il coprifuoco (che comunque in zona gialla slitta a mezzanotte dal 7 giugno e cade del tutto dal 21 giugno): la Lombardia, in sostanza, se entrasse in fascia bianca dal 14 giugno ne anticiperebbe la fine di una settimana. In anticipo, ma di appena un giorno, ci sarebbe anche la riapertura dei parchi tematici e di divertimento (che in zona gialla tornano a ospitare il pubblico appunto dal 15 giugno), così come la ripresa delle feste di matrimonio anche al chiuso (in zona gialla ripartono sempre dal 15 giugno, ma con «pass verde»).

Scatterebbero in anticipo di un paio di settimane altri allentamenti, cioè tutti quelli previsti dal 1° luglio: e dunque la possibilità di tornare a frequentare piscine al chiuso, oppure anche la possibilità di tornare a seguire eventi sportivi al chiuso; dalla stessa data saranno nuovamente consentite tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, e sarà possibile tenere corsi di formazione pubblici e privati in presenza; sempre il 1° luglio in zona gialla riaprono anche sale giochi.

Ecco: tutto ciò che in zona gialla scatta dal 1° luglio, in zona bianca è possibile in anticipo (cioè teoricamente dal 14 giugno in Lombardia). Dal 1° giugno invece si potrà già consumare all’interno di bar e ristoranti anche in zona gialla, e ovviamente lo si potrà fare anche in zona bianca.

Ma vuol dire che si torna proprio alla normalità? No: per esempio, proprio perché il distanziamento resta una bussola anche in zona bianca, le capienze negli eventi pubblici restano ridotte, i tavoli del ristorante dovranno garantire la giusta «separazione», e così via.

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