Lombardia zona bianca da oggi: via il coprifuoco.
Pronto soccorso, «tornano» le urgenze da traumi

Da lunedì 14 giugno la Lombardia in zona bianca, in Italia due cittadini su tre vivono in regioni con restrizioni al minimo: decade il coprifuoco, punti fermi restano mascherine e distanziamento. E il miglioramento della situazione sanitaria si vede anche dai dati degli ingressi al pronto soccorso dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo: si è tornati ai valori pre-Covid. Aumentano le situazioni legate ad eventi traumatici che nel periodo di chiusure e lockdown sembravano cancellati.

È un cammino progressivo, lento ma costante, verso una condizione sempre più vicina alla normalità, che ormai si definisce come era pre-Covid: i segnali si percepiscono anche dagli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove si è arrivati nel periodo tra maggio e giugno a livelli più o meno identici a quelli che venivano registrati prima della pandemia. Il segnale, da un lato, è positivo perché dimostra un ritorno a una condizione generale di «normalità», dall’altro, purtroppo, obbliga a registrare un aumento di situazioni legate in particolare ad eventi traumatici che, nel periodo di chiusure e lockdown, sembravano cancellati e che invece ora stanno tornando sempre più simili a quelle dei periodi precedenti la pandemia. «In effetti, stiamo assistendo a un effetto che è ormai allineato a situazioni di pre-pandemia, dal punto di vista degli accessi al pronto soccorso, in particolare per quanto riguarda eventi traumatici di una certa gravità, quindi non episodi che portano a un accesso autonomo, ma legati a una richiesta di interventi di equipaggi di soccorso del “118” – spiega Roberto Cosentini, direttore del Centro Eas, Emergenza alta specializzazione dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo –. Abbiamo, ormai, per quanto riguarda gli accessi al pronto soccorso dell’ospedale di Bergamo, compreso quello pediatrico, una media di 240-250 accessi al giorno da un mese a questa parte, un numero che è assolutamente in linea con la situazione che si registrava prima dello scoppio della pandemia». Non solo: Roberto Cosentini specifica che, esclusi gli accessi del pronto soccorso pediatrico, gli utenti che si rivolgono al pronto soccorso per adulti sono in media 130-140 al giorno e per quanto riguarda gli eventi traumatici si è addirittura sopra la media annuale registrata nel 2019 in era pre-pandemica.

«Gli eventi traumatici registrati al pronto soccorso sono circa il 10% in più del periodo precedente all’era Covid. La maggior parte degli accessi al pronto soccorso, ormai, riguarda eventi traumatici di una certa gravità – sottolinea Cosentini –. E proprio dalla tipologia degli accessi siamo in grado di affermare che, proprio per la maggiore circolazione delle persone, la più ampia libertà di spostamento e la ripresa delle attività lavorative, gli interventi al pronto soccorso, proprio per eventi legati a traumi, è come se si fosse ritornati a condizioni precedenti allo scoppio della pandemia. E, insieme a questo, stiamo di nuovo assistendo a una serie di accessi che vengono solitamente definiti impropri: ovvero, la pandemia da infezioni causate dal Sars-Cov2 sembra non aver insegnato nulla di nuovo rispetto ai comportamenti corretti per l’accesso al pronto soccorso; non è un caso, peraltro, che i ricoveri di utenti in accesso al pronto soccorso siano rimasti identici anche subito dopo i momenti critici delle pandemia, mentre, al contrario, soltanto negli ultimi tempi assistiamo a un ritorno di ingressi al triage del pronto soccorso che sono assimilabili a quelli del 2018: questo significa che le modalità, da parte degli utenti, di accesso ai servizi di urgenza ed emergenza anche in condizioni che non richiederebbero questo tipo di servizi, non è affatto cambiato».

È leggermente in aumento, ricorda Cosentini, rispetto alla media storica annuale, il numero degli accessi per traumi al pronto soccorso, per quanto riguarda l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo». «Si tratta o di incidenti stradali, nella maggioranza dei casi, o di infortuni sul lavoro. E parliamo di traumi di una certa gravità, perché in questa statistica non sono calcolati gli accessi in autonomia – continua il direttore del Centro Eas dell’Asst Papa Giovanni di Bergamo –. In poco più di un mese, circa 40 giorni, abbiamo avuto oltre 300 accessi in totale per traumi di una certa gravità. Siamo a circa 8-10 accessi al giorno per traumi al pronto soccorso di Bergamo. E numeri più alti della media vengono registrati anche al pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni Bianco. Nel complesso, quindi, i numeri ci indicano che siamo ritornati a una tendenza simile a quella dell’era pre-Covid. E per quanto riguarda i contagi da Sars-Cov2 dobbiamo rimarcare che siamo su curve decisamente in calo rispetto agli ultimi mesi: gli accessi di questo tipo, ormai, si contano sulle dita di una mano e i ricoveri, comunque di pazienti di condizioni non più così gravi come si registrava nella prima fase della pandemia, sono una media di uno al giorno. A volte anche meno, ed è un segnale che ci conforta: significa che adesso, grazie alla minore pressione di persone contagiate dovuta alla costante osservanza di restrizioni e norme anti-contagio e soprattutto all’effetto protettivo dei vaccini, nella stragrande maggioranza dei casi abbiamo persone contagiate da Covid che vengono seguite a domicilio e che quando arrivano in ospedale non sono più, come accadeva prima, in condizioni drammatiche». È migliorata, negli ultimi mesi, anche la situazione dell’organico del pronto soccorso: «Grazie all’attenzione e alla sensibilità della direzione dell’Asst Papa Giovanni sulla situazione del personale nell’area dell’emergenza e urgenza abbiamo ottenuto 8 dipendenti in più al pronto soccorso, tra medici e infermieri – rimarca Roberto Cosentini –. L’area dell’emergenza resta comunque ancora sotto organico: il fabbisogno totale sarebbe di 11 operatori in più, e le necessità sono emerse proprio nel corso della pandemia. Ma comunque, rispetto ai mesi della principale emergenza, ora sta andando meglio».

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