L’ultimo saluto a Mauro Dolci: «È partito per un nuovo viaggio, resterà nei cuori»

Zogno, l’addio di colleghi e amici al presidente degli ambulanti bergamaschi, morto in un tragico incidente stradale. Il curato: sulla tua moto ora ciascuno di noi e il nipotino che avresti voluto.

«La vita è come un viaggio. Si vedono tanti scenari, si incontrano tante persone, si intrecciano rapporti. Noi, però, possiamo vivere questo viaggio in tanti modi. Cercando di lasciare il segno in ogni cuore e con la nostra vita. Quante volte Mauro, moglie e amici hanno viaggiato, quanti viaggi nella sua vita lavorativa e nella sua passione per la moto. Questi incontri e sguardi restano vivi in noi, pur nella fatica. E la vostra tristezza si cambierà in gioia». Così, ieri pomeriggio, giovedì 13 maggio, nella parrocchiale di Zogno, il curato don Simone Pelis, ha ricordato la figura di Mauro Dolci, 65 anni, presidente della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti) di Bergamo, morto tragicamente domenica scorsa in un incidente in moto sulla provinciale, a San Giovanni Bianco. E poi il ricordo che a breve sarebbe diventato nonno e sulla sua moto avrebbe voluto portare il nipotino.

«Quando? Quando la nostra tristezza si cambierà in gioia? - ha continuato don Pelis -. Quando doneremo amore, sorrisi, amicizia, cordialità. Perché le cose che facciamo per il bene degli altri non sono perdita di tempo ma sono ciò che rende il viaggio nella vita speciale e fa sì che questo viaggio non si interrompa in questo momento ma possa continuare nel cuore di ciascuno di noi. È questo il momento in cui, caro Mauro, ti affidiamo al Signore, in cui ti sentiamo vivo. E su quella moto accanto a te c’è ciascuno di noi. E ci sarà la new entry della famiglia. Ti lasciamo viaggiare verso Dio. Sapendo che lui non ti porterà via ma ti renderà presente nei nostri cuori».

Centinaia le persone che hanno seguito la celebrazione funebre, in chiesa, ma anche sul sagrato e nella vicina chiesina. La moglie Maria col figlio Paolo, tanti amici del paese, i colleghi e amici ambulanti. Che tra le lacrime hanno letto in chiesa gli ultimi saluti a Mauro.

«Questa terra è sempre stata generosa verso la nostra associazione - ha detto il presidente nazionale Fiva Giacomo Errico - . Mauro si poneva in continuità con gli altri amici che lo hanno preceduto in questo viaggio. Penso a Mauro Vanoncini, a Rino Monari, ad Angelo Garofalo che - sono sicuro - lo avranno accolto lassù. Mauro ha servito con generosità e si è messo a disposizione di tutti. Lo ha fatto non perché costretto, ma per amore. Della famiglia, del lavoro, dell’associazione. Mauro è stato il nostro saggio e colui che ci è stato a fianco nei momenti di tensione e difficoltà. Il suo equilibrio era il suo specchio del suo essere uomo, di buon senso e fermo nei convincimenti, ma sempre disposto ad ascoltare le ragioni degli altri. Mauro ha cominciato un altro viaggio, difficile da capire ma reale».

Quindi il ricordo del vicepresidente provinciale Fiva Diego Pesenti: «Sei sempre stata una persona umile, il collega che conosceva bene il mondo del commercio ambulante, il vicino di banco con cui confidarsi o con il quale sfogarsi».

In lui c’era «un’autorevolezza mai autoritaria, una geniale capacità di offrire soluzioni di buon senso».

Infine il saluto di Oscar Fusini, direttore dell’Ascom Confcommercio Bergamo: «Era onesto e schietto. Dietro la corazza una forte sensibilità e rispetto per gli altri. Lo terremo sempre nel cuore». Il feretro, sotto la pioggia battente e tra gli applausi della gente, ha raggiunto poi il vicino cimitero per l’ultima benedizione e la tumulazione.

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