Messi porta i trofei in discarica
Ma se li ritrova al mercatino dell’usato

Luca Messi dice di aver ricevuto un «colpo basso» alla voce orgoglio e intenzioni. Lui, parte dei suoi trofei della carriera giovanile (e da dilettante), dice di averli fatti portare alla discarica comunale di Ponte San Pietro pochi giorni fa.

Mica pensava di ricevere una chiamata da un mercatino dell’usato di Cormano, in provincia di Milano: «Una persona che conosco mi ha scritto dicendomi che c’era della roba mia in vendita: mi sono fatto spedire le foto e sono proprio i cimeli che avevo destinato al macero. Come sono potuti finire lì?».

Per capirlo, BergamoBomber, 45 anni, capace di arrivare a combattere per il titolo mondiale dei pesi medi junior di pugilato (correva l’anno 2005) ha scritto all’amministrazione comunale del suo paese di residenza. Incassata (la segnalazione…) la risposta dicono sia stata più che cordiale e pronta. Mentre si fanno tutti gli accertamenti del caso, nel diretto interessato resta un po’ di fastidio: «Erano trofei di poco conto per cui non avevo più spazio, gettarli via è un mio diritto – prosegue commentando la vicenda – . Anche perché, vedendoli in vendita con il mio nome, qualcuno potrebbe pensare erroneamente che per racimolare pochi spiccioli sono arrivato a far di tutto: a qualche ex pugile è già capitato». Oggi, l’ex campione italiano dei pesi medi (mise in vendita la sua cintura di campione d’Italia raccogliendo 20 mila euro per beneficenza) è istruttore di sport di combattimento: durante il lockdown si è inventato il metodo-Messi.

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