Parlamento, il primo giorno dei nove bergamaschi e la gran rinuncia di Calderoli - Le foto

Il debutto. La pattuglia degli eletti si è presentata a Roma per l’insediamento delle due Camere. Un primo giorno caratterizzato dal passo indietro del senatore leghista. Leggi di più su «L’Eco di Bergamo» di venerdì 14 ottobre.

Tanta emozione per i debuttanti, che di fatto sono solo due, entrambi di Fratelli d’Italia - Giulio Terzi di Sant’Agata (che però alle spalle ha una corposa esperienza di governo essendo stato ministro degli Esteri con Monti) e Andrea Tremaglia -, ma anche per chi è al bis se non al tris. Perché di fatto il primo giorno in Parlamento è sempre il primo giorno in Parlamento.

Così oggi, giovedì 13 ottobre, sono sfilati uno dopo l’altro i nove bergamaschi eletti tra Palazzo Madama e Montecitorio - oltre ai due esponenti di Fdi, Antonio Misiani (Pd), Alessandro Sorte e Stefano Benigni (Fi), Devis Dori (Alleanza Verdi e Sinistra), Daisy Pirovano e Rebecca Frassini per la Lega, ma soprattutto lui, il terzo esponente lumbard, il senatore Roberto Calderoli.

Il passo indietro di Calderoli

La giornata è ruotata a lungo attorno a lui. Il decano dei parlamentari bergamaschi, e già due volte ministro, è stato infatti protagonista dell’episodio che ha sbloccato l’elezione del presidente del Senato. Calderoli era infatti il candidato del Carroccio per la presidenza di Palazzo Madama, in «concorrenza» con Ignazio La Russa. Lo stallo è stato superato con la decisione di Calderoli di rinunciare.

«Quando di mezzo c’è l’interesse del Paese, quando devi dare risposte a chi rischia di chiudere un’azienda o a chi rischia di perdere il posto di lavoro, ciascuno di noi deve fare un passo indietro o di lato – ha detto –. Ritenevo e ritengo di avere i titoli, le conoscenze necessarie, i meriti acquisiti e la storia politica per ricoprire il ruolo di presidente del Senato, ma oggi ho fatto un passo a lato per consentire che questa legislatura prendesse il via e dare le risposte a famiglie e imprese. Questo passo indietro l’ho fatto orgogliosamente e con senso di responsabilità, perché p er me prima vengono il Paese e i cittadini, poi tutto il resto».

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Leggi il servizio di Dino Nikpalj su «L’Eco di Bergamo» di venerdì 14 ottobre.

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