Piste come campi di battaglia
I maestri: «Evitate il fai da te»

I consigli degli esperti in una stagione eccezionale, ma segnata da numerosi infortuni. «Servono attenzione, rispetto di precedenze e distanze. Fondamentale indossare il casco».

Un inverno eccezionale sulle piste, non solo per la grande presenza di appassionati del circo bianco, ma anche dal punto di vista degli interventi di soccorso. Con l’aumento delle presenze sulle piste da sci è stato inevitabile, in particolare durante le vacanze natalizie, registrare diversi interventi di soccorso, proprio per aiutare gli sportivi con gli sci (o la tavola) ai piedi.

«Sicuramente quest’anno ci sono stati alcuni interventi di soccorso - racconta Giulia Donati, maestra di sci della Scuola Pizzo Tre Signori, di Valtorta - Piani di Bobbio -. Quello che va detto è che quest’anno è aumentata la gente, visibilmente. Stiamo vivendo una stagione d’oro, di quelle che non si vedevano da anni. Con così tante persone sulle piste è inevitabile registrare anche qualche intervento di soccorso». Anche nei comprensori bergamaschi si incontra un po’ di tutto: dai bambini agli adulti, dai principianti agli sciatori esperti.

«C’è un po’ di tutto - aggiunge -. Lo sci è uno sport e come tutti gli sport comporta dei rischi. A volte capita di vedere qualche sconsiderato, ma è anche molto facile distrarsi anche solo per una frazione di secondo e perdere il controllo, oppure non accorgersi di un bambino che cambia traiettoria all’ultimo. Bisogna stare sempre molto attenti».

Prudenza e segnaletica

Ci sono però alcuni accorgimenti da applicare per fare in modo di ridurre al minimo il rischio di incidenti: «La cosa più importante - spiega - è avere consapevolezza: chi non è capace dovrebbe affidarsi a dei professionisti, perché partire da autodidatti è davvero rischioso. Ci sono tante possibilità, tante soluzioni differenti perché ognuno possa trovare la formula più adatta alle proprie esigenze: ci sono i maestri, c’è il Cai, ci sono i gruppi. Con tanta gente sulle piste poi è fondamentale usare un po’ di prudenza in più, bisogna andare più piano, prestare più attenzione. E poi ci sono le regole da rispettare in pista, le precedenze e le distanze».

Infine anche le stazioni possono dare il proprio contributo alla sicurezza, «segnalando chiaramente - conclude - quali piste sono adatte ai principianti e quali invece sono per sciatori più esperti. In alcune stazioni questo viene già fatto, in altre forse si potrebbe lavorare un po’ di più sulla segnaletica in pista. Potrebbe aiutare».

Sovraffollamento e incidenti

Anche Paolo Frassoni, della Scuola di Sci Alta Valle Brembana sottolinea che «gli incidenti capitano quando c’è tanta gente sulle piste. Più la gente aumenta, più gli incidenti capitano frequentemente; dipende tutto da questo, perché le condizioni delle piste in questo periodo sono ottimali e questo non incide sulle situazioni di rischio. La questione è il sovraffollamento: sabato non c’era molta gente sulle piste e infatti gli interventi di soccorso sono stati un quarto di quelli fatti in un qualsiasi giorno durante le vacanze di Natale. È vero che ci si può far male anche se si è solo in due in pista, ma la presenza numerosa di persone non può che incidere».

Per diminuire le possibilità di incidenti seri però, «è fondamentale indossare sempre il casco - conclude Frassoni -, non solo nel caso dei bambini (l’utilizzo del casco è obbligatorio fino al compimento di 14 anni, ndr), ma soprattutto per gli adulti. Dovrebbe essere reso obbligatorio per tutti, come lo è in moto. Anche perché oggi ne esistono anche dei tipi che sono davvero comodi. Si eviterebbero tanti incidenti. Poi è importante dare sempre le precedenze e soprattutto usare la testa: che significa non andare in giro a 200 all’ora e tenere gli occhi aperti, per i dossi, per gli svincoli».

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