Quei 500 posti auto vuoti
in attesa ormai da 12 anni

A Capriate San Gervasio e Brembate lungo la A4 Milano-Brescia. Sembrava tutto risolto, invece mancano ancora dei passaggi burocratici per l’apertura. E ora i Comuni temono che la gestione sia insostenibile.

Sono ancora chiusi al pubblico i parcheggi di interscambio realizzati nel 2008 a Capriate San Gervasio e Brembate lungo la A4 Milano-Brescia nell’ambito del quadruplicamento dell’autostrada. E lo rimarranno ancora per un po’, almeno fino al primo trimestre del prossimo anno. Risolto il problema della convenzione con il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e Aspi (autostrade per l’Italia), in base alla quale viene affidata ai due Comuni la gestione delle due aree di sosta (a fronte del pagamento di un canone annuale di quattromila euro), rimangono ancora dei passaggi burocratici da completare: il primo la necessaria sottoscrizione di un’altra convenzione fra i due enti locali (l’affidamento di Aspi è stato unico: quindi, ora, Capriate e Brembate devono mettere nero su bianco a chi spetta cosa con le giuste misure).

Dopodiché ci dovrà essere il sopralluogo dei tecnici di Aspi che dovranno verificare lo stato dei parcheggi (e il funzionamento dell’impianto di illuminazione fino ad ora mai usato) prima che vengano formalmente consegnati a Capriate e Brembate. A seguire i due Comuni dovranno scegliere le aziende partecipate a cui concedere le due aree sosta che poi dovranno anche essere attrezzate con sistemi di videosorveglianza comunale e la necessaria strumentazione per l’emissione del ticket di sosta e il relativo pagamento. Questa sub concessione dovrà a sua volta essere visionata e approvata da Aspi.

«Per la convenzione fra i due Comuni ormai siamo ai dettagli – afferma il vicesindaco di Capriate Cristiano Esposito – da entrambi verrà portata in Consiglio comunale per l’approvazione a settembre. Per il resto ci vorranno i necessari tempi tecnici da rispettare, non possiamo saltare nessun passaggio. Dovremo poi riservare particolare attenzione all’aspetto economico della gestione, definendo con precisione che cosa servirà per mantenere spese e ricavi a pareggio».

Rischio perdite

Il rischio perdita, secondo il sindaco di Brembate Mario Doneda, non è così remoto, soprattutto a fronte dei cambiamenti che l’epidemia di coronavirus ha comportato per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi pubblici, la cui utenza, per il timore di non riuscire a mantenere un necessario distanziamento sociale, è inevitabilmente calata. I due parcheggi, che hanno complessivamente una capienza di circa 500 posti, erano stati concepiti nel 2008 per soddisfare la domanda di posti auto delle numerose persone che al casello di Capriate dell’A4 prendono il pullman autostradale.

Abitudini cambiate

«Ma in questo periodo – spiega il primo cittadino – per timore del contagio, molti stanno preferendo il mezzo personale. Bisognerà vedere se e quando saranno disposti a tornare alle abitudini di viaggio di prima. È chiaro che, dal momento che dovremo applicare un pedaggio popolare, si dovrà sperare che i parcheggi li usino in tanti in modo da poter far fronte alle spese di gestione che, a mio avviso, arriveranno almeno a 60 mila euro l’anno. Non basteranno cento persone al giorno, dovranno essere molto di più. Altrimenti c’è realmente il rischio che la presa in carico di queste aree sosta di cui stiamo chiedendo da anni l’apertura, diventi fallimentare».

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